Undici cittadini stranieri residenti a Genova, tutte persone seguite dalla Comunità di Sant’Egidio e da Avvocato di Strada, unitamente all’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) hanno proposto nei giorni scorsi al Tribunale di Genova una “azione civile contro la discriminazione” per contestare la graduatoria provvisoria recentemente approvata dal Comune di Genova per l’accesso alle case popolari.
La graduatori esclude, infatti, numerosi cittadini stranieri per mancata produzione di documentazione attestante l’assenza di proprietà immobiliari nel paese di origine.
Una regola solo per gli stranieri
Secondo i ricorrenti, tale richiesta – contenuta anche in un regolamento della Regione Liguria che per questo è stata anch’essa chiamata in causa – è irragionevole e discriminatoria perché rivolta ai cittadini stranieri solo in ragione della loro cittadinanza, mentre il cittadino italiano (anche se “proveniente” da un altro paese, o addirittura nato all’estero) viene ammesso alla graduatoria solo sulla base della autodichiarazione di non avere alcun immobile “all’estero”, pur essendo identiche, per l’italiano e per lo straniero, le possibilità di controllo, da parte dello Stato, su questo tipo di dichiarazioni. Inoltre, nella maggioranza dei casi i documenti richiesti agli stranieri sono impossibili da reperire a causa della assenza di un sistema catastale nel paese di provenienza; tra gli esclusi, tutti con carta di soggiorno a tempo indeterminato, anche chi, prima straniero, ha appena acquistato la cittadinanza italiana e chi ha lo status di rifugiato secondo la Convenzione di Ginevra.
Si è pronunciata anche la Corte Costituzionale
Sono molti i Tribunali che hanno esaminato la questione e che che hanno tutti accolto la tesi dei cittadini stranieri. Anche il Tribunale di Torino, nei giorni scorsi, ha preso questa decisione con riferimento a una circolare della Regione Piemonte. Nel gennaio scorso poi la questione è stata esaminata anche dalla Corte Costituzionale con riferimento a una legge della Regione Abruzzo e la Corte ha dichiarato l’incostituzionalità della norma (sentenza 9/2021).
Regione Liguria e Comune di Genova avrebbero quindi potuto e dovuto prendere atto di tutte queste pronunce e modificare il bando e il regolamento, come infatti aveva ASGI aveva chiesto preventivamente con una lettera, rimasta senza risposta.
Ora, se i giudici accoglieranno anche in questo caso le tesi dei ricorrenti, si renderà necessario rivedere la procedura inserendo gli stranieri originariamente esclusi e garantendo in questo modo effettiva parità di trattamento tra italiani e stranieri nella possibilità di accedere agli alloggi pubblici.
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