Strage di Bologna, Cartabia: “Snodo dell’intera storia d’Italia”

“La polvere che rivestiva i corpi martoriati, troppo a lungo ha coperto anche molteplici responsabilità”, ha detto la Ministra nel 41° anniversario dell’attentato alla stazione

“Oggi lo Stato rinnova il più solenne impegno per giungere all’accertamento dei fatti. Non ci può essere giustizia senza accertamento pieno delle responsabilità: per questo l’attività procede. La polvere che rivestiva i corpi martoriati, quella polvere che troppo a lungo ha coperto molteplici responsabilità, oggi quella polvere si sta diradando e lascia nuovi contorni e nuovi profili dell’accaduto”.

Lo ha detto il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, in un passaggio del suo intervento a Palazzo D’Accursio per la commemorazione della strage del 2 agosto 1980. “Di questo – ha puntualizzato – va dato merito all’attività dell’associazione dei familiari delle vittime, all’impegno della Procura Generale di Bologna e di tutti i magistrati. C’è la vicinanza dell’intero Governo e l’impegno a fare concretamente la nostra parte, la mia parte, per offrire tutto il sostegno necessario nel lavoro di accertamento delle responsabilità.
La scelta di essere qui oggi accanto a ciascuno di voi, non solo a titolo personale è per testimoniare il bisogno di ascoltare ancora le vostre voci, il vostro lavoro, le vostre testimonianze”.
“Bologna – ha detto ancora la ministra – sappia di poter contare su di me e su tutto il ministero per quanto è nella mia competenza. Il processo attualmente in corso che fa compiere un salto in avanti verso la ricostruzione dei fatti è una necessità per l’intera storia del Paese. La stazione Bologna è uno snodo, non solo uno snodo ferroviario e geografico, è uno snodo storico dell’intera storia d’Italia”.
“È per questo – ha osservato – che condivido fino in fondo e faccio mia la richiesta dei familiari delle vittime per una piena piena attuazione della direttiva che favorisce il disvelamento dei documenti tutt’ora coperti dal segreto di Stato ed è per questo che sarà rinnovato il protocollo per la digitalizzazione dei processi di interesse storico”. Questo, ha concluso, “è uno strumento fondamentale per le nuove indagini ed è fondamentale per trasmettere la memoria di quanto accaduto alle nuove generazioni perché la consapevolezza civile è la migliore prevenzione a ogni eventuale tentativo di degenerazione della nostra convivenza civile in forme di odio e di violenza che non vogliamo più vedere”.

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