Ponte Morandi: presentato a Tursi il progetto del Memoriale in ricordo delle 43 vittime

“Memoriale 14.8.2018” è il nome ufficiale dell’opera che dà il via alla riqualificazione delle aree sotto il Viadotto Genova San Giorgio

Genova – Un luogo di rispetto e di sosta, di memoria, testimonianza e di denuncia, di lutto e di speranza, composto da spazi privati e collettivi, per rendere omaggio alle 43 vittime di Ponte Morandi attraverso la realizzazione di una Casa delle Famiglie, di un Museo, di una Serra e di un Punto di incontro.

A svelare i dettagli del Memoriale, anticipato l’anno scorso dalla Radura della Memoria, è stato l’architetto Stefano Boeri, capogruppo del team (composto da Metrogramma di Andrea Boschetti e Inside Outside di Petra Blaisse, con Mobility in Chain, Studio Laura Gatti, Secondo Antonio Accotto, e la consulenza specialistica di H&A Associati, SCE Project, United Consulting Engineering e Transsolar Energietechnik) che, nel 2019, ha vinto il concorso bandito dal Comune di Genova, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Genova e il Consiglio Nazionale degli Architetti, per la riconversione e rifunzionalizzazione delle aree sottostanti e limitrofe al Viadotto Genova San Giorgio.

Luogo di ricordo e riflessione

Il Sindaco Marco Bucci durante la presentazione ha sottolineato che il progetto ha preso il via due anni fa dopo un incontro con i parenti delle vittime del crollo del Morandi: “Abbiamo deciso che cosa fare dell’ampia zona che si sviluppa sotto l’attuale Ponte Genova San Giorgio. Il Memoriale, di cui partiranno i lavori propedeutici alla sua realizzazione, sarà un’opera vissuta dalla gente. Racchiuderà luoghi di ricordo e riflessione, spazi botanici e punti di incontro. Sarà un luogo emozionante che renderà perenne il ricordo di quanto accaduto e costituirà un tassello fondamentale nella realizzazione del Parco del Ponte, progetto che riqualificherà totalmente aree importanti per tre Municipi della città”.

Un ambizioso programma di rigenerazione urbana per la Valpolcevera

L’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci ha ricordato che il Memoriale “Frutto di un percorso di ascolto e condivisione con i loro familiari, quest’opera vuole essere un luogo di riflessione e monito affinché tragedie come quella del 14 agosto non si verifichino mai più. Il progetto, elaborato dal gruppo di lavoro guidato dall’architetto Stefano Boeri, prevede la realizzazione di un percorso espositivo e introspettivo pensato per mostrare e raccontare ai visitatori il lutto collettivo vissuto da Genova e, in particolare, dalla Valpolcevera che presto, grazie al nuovo Parco e al Cerchio Rosso, sarà protagonista di un ambizioso programma di rigenerazione urbana”.

Non commettere più gli errori del passato

L’assessore Pietro Piciocchi ha messo l’accento sulle manutenzioni dichiarando che:”Il Memoriale sarà uno sguardo verso il passato per non dimenticare mai la tragedia che ha colpito noi in prima persona e, insieme, uno sguardo verso il futuro affinché non succeda mai più ciò che è accaduto ai nostri cari: ed è per questo che bisogna investire sulle manutenzioni di tutte le infrastrutture. Infine, ci auguriamo che il Museo venga visitato dai bambini e dai ragazzi delle scuole per sensibilizzarli a non commettere più gli errori del passato, perché il futuro saranno proprio loro”.

Nell’articolata conferenza stampa sono intervenuti anche l’architetto Boeri ha messo l’accento sul ruolo che dovrà avere questo Memoriale che “sarà un luogo di lutto e insieme di speranza, composto di spazi sia privati che collettivi, come la Casa delle Famiglie, dedicata ai familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi; il Museo della Memoria, luogo di ricordo, documentazione e denuncia pubblica; la Serra Bioclimatica, spazio botanico di rigenerazione e il Bar/Punto di incontro che concluderà il percorso dei visitatori”.

Per i parenti delle vittime era presente Barbara Bianco che ha voluto ricordare che il Memoriale sarà uno strumento “per non dimenticare mai la tragedia che ha colpito noi in prima persona e, insieme, uno sguardo verso il futuro affinché non succeda mai più ciò che è accaduto ai nostri cari”.

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