Sono partite questa sera alle 21 dai quartieri che più hanno subito i disagi del crollo del viadotto. Qualche contestazione riservata ai politici
Genova – Tre fiaccolate partite contemporaneamente da piazza Masnata, dal ponte di Cornigliano e da castello Foltzer, si sono riunite sul ponte delle Ratelle per dare il via alla cerimonia di intitolazione della passerella sul Polcevera alle vittime del crollo. Da questa sera, infatti, il ponte che si trova proprio sotto il nuovo viadotto cambia nome: si chiamerà “14 agosto 2018”.
Presenti alla cerimonia, oltre al Vicesindaco Massimo Nicolò, anche i presidenti dei tre municipi più colpiti dalla tragedia: Federico Romeo della Valpolcevera, Michele Colnaghi del Centro Ovest, e Mario Bianchi del Medio Ponente, che hanno scoperto la targa toponomastica sotto gli occhi dei parenti delle vittime e del Comitato intervenuto con la sua portavoce, Egle Possetti. C’erano poi una delegazione degli sfollati di via Porro e tanti residenti che, insieme ai militi delle pubbliche assistenze, hanno voluto far sentire la loro vicinanza a chi nel crollo ha perso gli affetti più cari.
Una serata di cordoglio e di commozione accesa da un momento di contestazione quando qualcuno tra la folla ha urlato che i politici non avrebbero dovuto parlare in favore di telecamera ma alla gente, perchè non si trattava di farsi pubblicità ma di pensare ai morti, all’impegno dei ragazzi della Croce Rossa e al lavoro dei pompieri tra le macerie.
La serata si conclude così, nell’attesa che arrivi domani. Il giorno del ricordo.
Il programma per la terza ricorrenza del crollo di ponte Morandi
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.