Genova – Al centro delle polemiche di questi ultimi mesi è stata la manifestazione Genova Jeans ideata da Manuela Arata e che andrà in scena dal 2 al 6 settembre 2021. Quindi quella di oggi è stata una commissione a pochi giorni dalla partenza dell’evento che dovrebbe trasformare genova nella capitale mondiale del Jeans. Operazione ambiziosa, in tempi difficili e francamente con qualche lacuna nella comunicazione.
Meno male che ci ha pensato Ferruccio Sansa a rilanciare l’iniziativa, che languiva un po’ anonima nell’agosto genovese grazie alla proposta dello “sciopero del jeans”, formula già collaudata con lo “sciopero del viagra”.
Il salvagente per questa iniziativa, è che essendo all’esordio, molto articolata, e che prevede anche il recupero di strutture espositive comunali come il Metellino, potrà finire in qualsiasi modo. Perchè come detto anche dalla stessa ideatrice della manifestazione e dallo stesso assessore al bilancio Pietro Piciocchi, è l’evento “zero”, una sorta di sperimentazione , un laboratorio di idee che conta anche sul recupero di alcune zone del Centro Storico che oggi non godono proprio di buona salute. Quindi tutto troppo complicato per valutare la buona riuscita solo con la conta della vendita dei biglietti.
Nel pomeriggio abbiamo fatto alcune domande all’assessore Piciocchi per quanto riguarda il budget previsionale che in un primo momento era di 1.248.000 euro e adesso è sceso a 820.000.
“Il badget è previsionale e quindi suscettibile di variazioni. Quello che conta è il bilancio consuntivo, che avremo solo a fine manifestazione”.
Dati certi sulle cifre? Impossibile. I conti dettagliati si avranno solo a fine manifestazione.
Sito a costo zero, video 50.000 euro
Un altro nodo da sciogliere era il costo del sito e del video promozionale. Nelle settimane scorse sono state pubblicate delle cifre. Manuela Arata oggi ha disvelato che “il sito è stato realizzato a costo zero in house”, in attesa di produrne probabilmente un altro con i contenuti della manifestazione che verrà. Il video invece, altro nodo delle polemiche delle ultime settimane è costato circa 50.000 euro. I proventi dalla bigliettazione, come ci ha detto Piciocchi, finiranno nelle casse del Comune. Ma non aspettiamoci grandi numeri.
Alcuni assessori e consiglieri fuori tema: voto 4
C’è un dato però che è più preoccupante dei costi della manifestazione. È la difficoltà di alcuni consiglieri e assessori di rimanere nel merito delle questioni in discussione, e questo è chiaramente apparso nelle cinque ore di commissione. Con annesse divagazioni retoriche, durate peraltro decine di minuti, sul futuro della città e ciò che è bene per Genova. Argomento non in discussione e su cui c’è ampia convergenza.
Benaltrismo e battute da osteria
E questo livello di discussione, dove non è mancato una certa quota di “benaltrismo” che ha fatto il paio con battute da osteria di una consigliera della Lega, rivela una seria difficoltà nell’accettare che esistono anche altri punti di vista. Su questo la maggioranza deve lavorare.
Una pecca nella gestione della manifestazione “Genova Jeans”però questa amministrazione l’ha avuta. Poteva coinvolgere maggiormente la città che ha scoperto questa manifestazione grazie alle polemiche dell’opposizione e alle grandi capacità comunicative di Sansa.
E qualcuno dice che le minoranze non collaborano.
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