Tempo di campagna elettorale ma anche di bilanci.
Genova – La campagna elettorale sta per entrare nel vivo. Sono passati più di quattro anni dalla vittoria di Marco Bucci e la nuova tornata elettorale si avvicina.
Gianni Crivello, che dalle scorse amministrative uscì sconfitto, più che da Bucci dall’insipienza di Marco Doria, stamattina ha rivolto al Primo Cittadino di Genova alcune domande che vanno dalla messa in sicurezza del territorio, alla compatibilità, qualora si confermasse la nomina, del ruolo di Commissario Straordinario con quella di candidato Sindaco. Per chiudere con l’annosa questione che a Genova manca un assessore alla Protezione Civile.
I dati di Genova Jeans
“Nei giorni scorsi, con forza, abbiamo chiesto chiarezza sui costi e sui dati della mostra temporanea GenovaJeans e sul concorso per dirigenti di polizia locale, senza scordare che l’efficienza di un Comune non si misura sul numero di conferenze stampa e sulle capacità di comunicare anche con mezzi inconsueti. A tale proposito rivolgiamo alcune domande precise all’amministrazione di centro destra che ritiene di riqualificare e rigenerare i nostri quartieri moltiplicando l’apertura di supermercati e della grande distribuzione. Quante risorse ha investito per la messa in sicurezza idrogeologica di Genova, ovviamente non utilizzando opere volute e finanziate dal centro sinistra?
#Genovameravigliosa è più pulita o più sporca del recente passato?
La città è più pulita o sporca del recente passato? Dopo il crollo del viadotto Morandi sono transitati sulle nostre strade migliaia e migliaia di mezzi pesanti, inoltre i vari scavi effettuati da aziende private e pubbliche spesso sono ripristinati in maniera più che inadeguata. Quante risorse extra sono state investite nel settore manutenzioni e segnaletica affinchè i pedoni, gli automobilisti e i motociclisti possano muoversi in sicurezza? La situazione del verde è accettabile o peggiorata? Quante sono state le nuove piantumazioni dal vostro insediamento? I nostri torrenti e rivi sono sempre più foreste ricche di vegetazione.
Protezione Civile, manca l’Assessore
Quanti interventi e risorse avete programmato alle soglie della stagione più pericolosa per garantire la nostra sicurezza? Potremmo proseguire nell’elenco ricordando che amate tagliare i nastri, prendendovi i meriti che sono stati di altri, tuttavia, ad ulteriore testimonianza del vostro “predicare bene e razzolare male” e, in attesa che Marco Bucci dica se ritiene compatibile la sua candidatura a Sindaco con un eventuale ruolo di Commissario Straordinario, vogliamo richiamare la vostra attenzione su quanto denunciato dalla UIL-FPL in riferimento alla carenza di personale nel settore della Protezione Civile. I dirigenti sindacali della UIL affermano: “si avvicina il periodo delle piogge sarà difficile garantire la piena operatività”. Si tratta di dichiarazioni pesanti per una città peraltro che non può contare su un Assessore alla Protezione Civile. I lavoratori rimasti in questo settore, perché molti trasferiti, non sono stati reintegrati e non possono, con il loro encomiabile impegno, fare miracoli, quindi si potrebbero verificare disfunzioni e difficoltà nella gestione della Sala Emergenze con il personale dimezzato, ad oggi gestita da quattro funzionari per 24 ore, con un organico complessivo passato da 36 a 24 unità, che deve essere impegnato per monitorare il territorio, per garantire il presidio costante, come previsto dal “Piano Comunale di Protezione Civile”. Insomma si tratta di un settore strategico e fondamentale per la vita della città, per la sicurezza dei cittadini e per le stesse condizioni dei lavoratori ampiamente sotto numerati. Oltre a condividere a pieno quanto descritto dalle organizzazioni sindacali, ricordiamo a Bucci e alla sua Giunta che evitare le gravi difficoltà di organizzazione della protezione civile è un loro dovere e che il Sindaco è l’autorità comunale di Protezione Civile e, come descritto dalla normativa, deve garantire il pieno funzionamento di tutti i servizi che insistono sul territorio genovese. Si tratta quindi di una criticità che deve essere affrontata e risolta con azioni, decisioni e atti concreti. In questa circostanza, più che in altre, le autocelebrazioni e il fumo negli occhi sono assolutamente inaccettabili”.
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