Omicidio Ventimiglia, aggravante mafiosa per Domenico Pellegrino

Joseph Fedele ucciso con modalità mafiosa, lo ha stabilito la Procura di Genova che ha chiuso le indagini

Genova – La svolta nelle indagini per l’omicidio di Joseph Fedele è arrivata il 23 dicembre del 2020 con la confessione di Domenico Pellegrino che ha raccontato ai Carabinieri di Ventimiglia di aver ucciso il sessantenne cittadino francese di origine italiana con precedenti per reati di droga, trovato morto il 22 ottobre scorso in un fosso nella frazione di Calvo, freddato con un colpo alla nuca secondo quelle che il Gip di Genova ha definito “modalità mafiose”.

La Procura ha chiuso le indagini confermando per Pellegrino l’aggravante mafiosa. Il PM Zocco ha dovuto attendere la relazione dei RIS e la relazione del consulente della Procura Stefano Conti. L’aggravante mafiosa è stata riconosciuta per le modalità dell’omicidio commesso da Domenico Pellegrino che ha freddato Joseph Fedele con un colpo alla nuca. Esecuzione che richiama le modalità della ‘Ndrangheta.

Domenico Pellegrino è il figlio di quel Giovanni Pellegrino condannato in via definitiva per 416-bis insieme ai fratelli il 21 gennaio scorso nell’ambito del procedimento “La Svolta” che ha riconosciuto la famiglia come parte del cosiddetto “sottogruppo ‘ndranghetista di Bordighera”.

Omicidio in stile mafioso a Ventimiglia: in carcere Domenico Pellegrino

 

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