Il luogo comune vuole che le mafie non sparino più. Almeno al Nord, all’ombra della Madonnina. Ma quando gli equilibri saltano, si torna a ricorrere alla violenza. E ciò che è successo oggi a Buccinasco – il paese dei Barbaro e dei Papalia alle porte di Milano – è un’esecuzione in piena regola.
Milano – La vittima si chiamava Paolo Salvaggio, 60 anni, broker del narcotraffico milanese, agli arresti domiciliari. L’operazione era stata studiata a tavolino e i killer (2, pare, dalle prime ricostruzioni) conoscevano le abitudini della vittima, autorizzata ad uscire per un paio d’ore alla mattina. Lo hanno affiancato in moto, una T Max nera, mentre si stava recando in bicicletta al bar della piazzetta che era solito frequentare. L’agguato è avvenuto alle 10 del mattino in una via molto frequentata, accanto a uno dei principali parchi della città. Gli si sono affiancati al semaforo tra via della Costituzione e via Morandi e gli hanno sparato due colpi. Quindi uno dei due killer sarebbe sceso dalla moto per finirlo con un terzo colpo.
Salvaggio è stato trasportato in ospedale ancora vivo, ma le sue condizioni sono apparse subito gravissime ed è deceduto poco dopo.
Paolo Salvaggio, siciliano d’origine, soprannominato Dum Dum, è una vecchia conoscenza degli inquirenti milanesi. Coinvolto nel 2009 nell’operazione Parco Sud, Salvaggio era un broker del narcotraffico internazionale, in contatto con i clan della ‘ndrangheta al Nord, i boss della Sacra Corona Unita e i narcotrafficanti montenegrini ( a loro volta collegati con i colombiani).
Dall’inizio degli anni ’90, Salvaggio ha contribuito a innondare la città di coca, dapprima con i Molluso, poi con i Grifa al Gratosoglio (zona a sud della città) e infine con la famiglia pugliese dei Magrini a Baggio (quartiere a Nord-Ovest).
Nel 2009 è stato coinvolto nell’operazione Parco Sud, quella che ha costretto la città ad aprire gli occhi sugli interessi dei Barbaro Papalia per gli appalti del Tav e del raddoppio della linea ferroviaria che collega Mortara con MIlano.
Insieme a Paolo Salvaggio si muoveva Franchino Petrelli che, arrestato nel 2008, decise subito di collaborare. E delle attività e degli introiti di Salvaggio disse: “Io ho provato a contare i soldi con la macchinetta per quattro ore di fila. E lì dopo il soldo, la moneta non è più moneta, e subentrano dei meccanismi strani, come se fossero delle figurine”. Parafrasando gli insegnamenti di Enrico Cuccia decide di passare a pesare i soldi invece di contarli, arrivando a sentenziare che ““Un milione di euro di vario taglio pesa circa 30 chili”.
Le modalità dell’agguato, condotto in pieno giorno e in una zona frequentata, dicono che l’azione doveva essere eclatante, la punizione esemplare. Quali equilibri si siano rotti è ancora difficile dirlo. L’ultima vittima di mafia in paese risale agli anni ’80. Il sindaco della cittadina, Rino Pruiti si è detto preoccupato dalla possibilità che si segua una guerra di mafie e ha messo a disposizione degli inquirenti le immagini girate dalle numerose telecamere piazzate in paese
Giornalista per passione, mi occupo soprattutto di mafie e di temi sociali. Ho collaborato con PeaceReporter, RadioPopolare, Narcomafie, Nuova Società e ilfattoquotidiano.it.
Per Fivedabliu curo le inchieste da Milano.