Primo Consiglio comunale a Milano. Contestata la Valcepina, al centro dell’inchiesta “Lobby nera”

Sala: “Provo disagio rispetto a un consigliere comunale che fa il saluto romano”

Tutti presenti, ieri, per il primo giorno di scuola. Piega perfetta per le donne, vestito elegante per gli uomini. Nel primo pomeriggio, davanti alle telecamere dei giornalisti, incominciano a sfilare in piazza della Scala, i nuovi consiglieri del Comune di Milano.  “Ma ti pare che mi emoziono per una stronzata così” – risponde a uno dei cronisti il neo eletto Vittorio Feltri, riferendosi alla partecipazione al suo primo (e forse unico) Consiglio comunale. Il fondatore di Libero, eletto nelle file di Fratelli d’Italia, non ha mai fatto mistero di non voler partecipare ai lavori del Consiglio, anche se per oggi ha assicurato che “quantomeno un’ora” si fermerà”.

Fascismo e antifascismo

L’attenzione è tutta concentrata su Chiara Valcepina, la candidata di Fratelli d’Italia ripresa nel servizio di Fanpage insieme al “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini e all’eurodeputato Carlo Fidanza. Durante un appuntamento elettorale “questa allegra brigata nera” – definizione di Jonghi Lavarini – viene ripresa fra saluti romani, sberleffi sugli ebrei e richieste di contributi in nero per la campagna elettorale. Dopo la pubblicazione del servizio, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo e iscritto Fidanza e Lavarini per finanziamento illecito e riciclaggio. Lei è riuscita a farsi eleggere al Consiglio comunale.

Nei giorni scorsi il sindaco Sala aveva manifestato l’intenzione di chiedere a tutti i consiglieri neo eletti la sottoscrizione di una dichiarazione di antifascismo. Di fronte all’elezione della Valcepina ha dichiarato: “Provo disagio rispetto a un consigliere comunale che fa il saluto romano”.

Lei oggi non ha concesso una parola ai cronisti che la assediavano, ma ha inviato una lettera aperta al sindaco: “Voglio rassicurare la città – ha scritto –  che quei più di 900 nostri concittadini (che l’hanno votata, ndr) non sono dei pericolosi estremisti, così come voglio rassicurare loro, e con loro tutti gli elettori di Fratelli d’Italia che la persona che hanno contribuito ad eleggere non è una pericolosa estremista. Ma una cittadina, una professionista, una moglie, una mamma, chiamata per la prima volta dalla politica a mettersi in gioco per contribuire attivamente al futuro della nostra città“.

In piazza, numerosi attivisti, dai Sentinelli ai centri sociali, fino ai verdi e a rifondazione hanno protestato contro la presenza di persone che si rifanno ai valori e ai simboli fascisti nel Consiglio comunale di una città Medaglia d’oro per la Resistenza come Milano. “Crediamo che i consiglieri che orgogliosamente si richiamano al fascismo e sono stati appoggiati da movimenti come Lealtà e Azione non possono rappresentare la Milano del 2021. Chiediamo assolutamente le dimissioni di questi consiglieri” – ha spiegato Luca Paladini dei Sentinelli.

Il programma del Sindaco

Dopo l’elenco dei nuovi assessori e l’elezione di Elena Buscemi presidente del Consiglio comunale, il sindaco Sala ha tracciato le linee guida del suo nuovo mandato. Come spesso ha fatto, Sala è stato molto attento a darsi un’immagine nettamente di sinistra. Ribadite quindi le “radici democratiche e antifasciste” della città, ha delineato il suo percorso verso una “sostenibilità ambientale e sociale”, dal momento che – ha spiegato – “l’ecologismo non è un vezzo, come qualcuno vuole far credere, ma è una grandissima occasione di generazione di lavoro.”

I fondi del Pnrr “saranno una leva fondamentale per rendere Milano più sana, più verde  e più giusta – ha proseguito – mettendo al centro della crescita un concetto di ecologismo globale che va dal rispetto della salute di tutti, alla tutela dell’ambiente, fino all’ offerta di lavoro buono, in grado di garantire retribuzioni dignitose.” Parlando dei fondi del Pnrr il Sindaco non si è dimenticato di ricordare il pericolo, che dobbiamo combattere, che i soldi finiscano nelle mani delle mafie o alimentino la corruzione.

Al centro della visione del sindaco c’è il concetto di “città in 15 minuti”, una città non più focalizzata sul centro, ma in grado di mettere a disposizione tutti i servizi a breve distanza, grazie alla digitalizzazione e alla delocalizzazione degli uffici sul territorio. Un’idea di redistribuzione che da fisica diventa anche economica e sociale: “La Milano a 15 minuti vuole redistribuire lavoro nei suoi quartieri, così come vuole distribuire ricchezza verso i ceti più deboli al fine di aumentare l’inclusione, diventare più giusta e garantire pari opportunità di genere.” Riqualificazione degli scali ferroviari e Olimpiadi sono – nel programma di Sala – tappe fondamentali. In particolare le Olimpiadi, per l’uomo che ha costruito il proprio successo sull’Expo, renderanno la città “ancora più attrattiva e un modello di sviluppo, coesione e sostenibilità.” 

Chiara Pracchi

Giornalista per passione, mi occupo soprattutto di mafie e di temi sociali. Ho collaborato con PeaceReporter, RadioPopolare, Narcomafie, Nuova Società e ilfattoquotidiano.it.
Per Fivedabliu curo le inchieste da Milano.