Renzi pronto a tirare la volata a Berlusconi per il Quirinale. Parola di Paola Taverna e Enrico Letta
Roma – Affossato dalla tagliola e dal voto segreto chiesti dalla Lega e Fratelli d’Italia. Muore così il ddl Zan, a un anno dall’approvazione della Camera.
154 voti favorevoli, 131 contrari e due astenuti hanno messo fine al percorso a ostacoli che ha tenuto banco a Palazzo Madama dalla primavera all’autunno. 23 i voti di scarto che decidono la sconfitta di Pd, Movimento 5 Stelle e LeU.
Accuse pesanti contro Italia Viva
Eppure in casa Dem si contava su almeno 140 voti a favore. Ora i parlamentari democratici puntano il dito contro Italia Viva e il segretario del Pd, Enrico Letta, accusa il partito di Matteo Renzi di aver costruito un “asse con la destra per il Quirinale”.
E sono gli stessi dubbi che assillano anche i Cinquestelle. Paola Taverna, vicepresidente del Movimento, va oltre. A suo avviso, infatti, “sono state prove tecniche per il Quirinale. E forse Renzi tirerà la volata a Berlusconi”.
La replica della Boschi
E ieri, in un Tweet, Maria Elena Boschi ha voluto precisare: “Ho firmato e votato la Legge Zan. Ho messo la fiducia sulle Unioni Civili. Ho difeso la candidatura di Zan nel 2018. Proprio per questo dico: basta bugie. La legge è fallita per l’arroganza di chi come Zan ha respinto l’accordo. Non è un problema di Ungheria ma di matematica”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.