Green pass: il Consiglio di Stato respinge il ricorso contro l’obbligo per i docenti

I giudici di Palazzo Spada: “Prevale l’interesse pubblico e non ci sono violazioni della privacy”

Roma – Sì all’obbligo di Green pass per gli insegnanti: non ci sono violazioni della privacy, non c’è discriminazione verso chi non si vuole vaccinare, il certificato si ottiene anche con il tampone, e il diritto individuale viene meno di fronte all’esigenza collettiva.
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato confermando la sentenza del Tar del Lazio che respingeva il ricorso presentato da alcuni insegnanti contro il ministero dell’Istruzione.

L’app di lettura rispetta la privacy

Le obiezioni sul fronte della privacy, sottolineano i giudici di Palazzo Spada, “sono contraddette sia dall’avvenuto pieno recepimento delle indicazioni del Garante della Privacy in proposito, sia dal dato puramente tecnico e non contestato con argomenti credibili, secondo cui la lettura con app dedicata esclude ogni conservazione o conoscibilità del dato identitario personale, salvo l’accertamento dell’autenticità del certificato verde, elemento essenziale allorché emergono sempre più frequenti casi di falsificazione e di commercio di certificati falsi”.

Nessuna discriminazione contro chi non si vaccina

La presunta discriminazione verso chi non vuole vaccinarsi, invece, viene meno visto che “il lavoratore è abilitato, ove non intenda vaccinarsi, ad ottenere il certificato verde con test differenti quali l’antigenico rapido”.

La salute collettiva prevale sul diritto individuale

Quanto alla “asserita priorità del diritto individuale alla salute quale fondamento del rifiuto di vaccinarsi”, questo “non può avere valore assoluto, allorché sia posto a confronto con l’eguale diritto di una collettività di persone – nella specie gli studenti – il cui diritto a scongiurare possibili contagi ha prevalenza perchè espressione di una componente della salute pubblica a fronte del diritto del docente”, precisa ancora il Consiglio di Stato che poi sottolinea come tale diritto dell’insegnante non sia “per nulla negato viste le ammissibili misure alternative al vaccino, e di carattere individuale, per di più da parte di chi ha una responsabilità specifica e rafforzata verso i propri studenti, che costituisce componente essenziale della funzione (se non addirittura missione) di ogni docente”.

Il certificato verde, insomma, per i giudici di Palazzo Spada non è incostituzionale.

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