“No Green pass” vestiti da deportati: l’Ospedale di Novara potrebbe denunciare l’infermiera

“Paragone con deportati è un abominio”. E il sindacato la sospende l’infermiera promotrice della manifestazione

Novara – L’azienda ospedaliera di Novara potrebbe denunciare Giusy Maria Pace, l’infermiera caposala promotrice della manifestazione con i No Green pass vestiti da deportati, sfilata nelle strade di Novara sabato scorso. Nel frattempo, la donna e’ stata sospesa dal suo sindacato, Fsi-Usae, che le ha revocato tutte le cariche.

Grave danno di immagine

Gianfranco Zulian, direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria ‘Maggiore della Carita” di Novara ha dichiarato che : “Nel comportamento della nostra dipendente, tra l’altro stigmatizzato anche dal suo sindacato di riferimento rileviamo un grave danno d’immagine nei confronti dell’Aou, e poi prosegue – “Pur rispettando il diritto di chiunque di manifestare non possiamo non rilevare i contenuti vergognosi e indegni di una società civile quale la nostra. Paragonare le norme sul “Green pass” ai campi di sterminio è un abominio che dimostra anche l’assoluta mancanza di conoscenza di quel terribile periodo storico”.

Il sindacato prende le distanze

Da parte sua, il sindacato Fsi-Usae “prende le distanze da questi comportamenti che non possono essere in alcun modo giustificati indipendentemente dalle ragioni che vi stanno alla base.  Adamo Bonazzi, segretario generale del sindacato, ha dichiarato:  “La nostra federazione si e’ espressa con chiarezza sulla questione vaccinale ribadendo la propria linea a governo e parlamento con atti ufficiali. A nessuno dei dirigenti che la rappresenta Fsi-Usae è concesso ne ora ne mai, di gettare nel cestino la linea politico-sindacale della federazione e agire a titolo personale nel mentre si fregia degli incarichi del sindacato”.

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