Stiamo per sederci sul divano pronti a seguire l’ultima puntata di Masterchef, e già pronti a cazziare gli apprendisti chef per un impiattamento poco convincente o per una reazione di Maillard mal riuscita. Ma, prima, occorre mettere qualcosa sotto i denti…Taaaac scatta la fame e allora? Apriamo una scatoletta di tonno, quella che non manca mai nelle dispense degli Italiani.
L’insalata in busta c’è e allora vai con lo strappo. E dell’olio della scatoletta che cosa ne facciamo? “Cosa vuoi farne? Si butta: lo faceva sempre la mia mamma!”.
Eh no! Intanto se proprio non sarete convinti dopo essere arrivati in fondo a questo articolo, ricordatevi che l’olio vegatale disperso nell’ambiente, ne produciamo circa 3 chili all’anno a testa, è altamente inquinante. Ma se non ve ne frega nulla del pippotto ecologista, sappiate che l’olio versato nel lavandino provoca l’intasamento delle tubature e cattivi odori in caso di ristagno, nonché la gioia del vostro idraulico quando vi presenterà il preventivo.
Ma detto che di questo non vi volevamo parlare, vediamo un altro motivo per cui l’olio della vostra scatoletta di tonno può diventare utile e prezioso. Partamo subito dicendo che l’olio del tonno in scatola è buono.
E ora motiviamo questa affermazione
È fonte di vitamina D e di Omega 3, alimenti che poi pagate a caro prezzo sotto forma di integratori alimentari che fanno tanto figo. Ma non solo: è anche base utile per ricette sfiziose.
La conferma arriva da uno studio condotto dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA) di Parma per conto di ANCIT(Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare).
La ricerca ha analizzato l’olio d’oliva presente in campioni di tonno in scatola da 80 gr, mantenendoli a 3 diverse temperature (4°, 20° e 37°). Sono state osservate le variazioni per 13 mesi e i risultati non hanno registrato alterazioni. Anzi, nell’olio a contatto col tonno si verifica un aumento dei grassi
polinsaturi, in particolare Omega 3 e di Vitamina D. La scatoletta in acciaio è una garanzia di sicurezza e protezione e le condizioni di sterilizzazione a cui è sottoposto il tonno, prevedono temperature che non compromettono le proprietà organolettiche e nutritive, e non sono causa di ossidazione.
Tuttavia, se proprio non volete consumare quell’olio in abbinata al vostro trancio di tonno, potrete utilizzarlo in altri piatti. Per esempio cucinando una pasta al tonno, potremmo utilizzare quell’olio nella realizzazione del soffritto. Ci potrete condire una gustosa bruschetta ma anche per marinare del pesce o per farcire una focaccetta.
Marco Benvenuto
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta