Il recupero dei crediti era affidato alla camorra
La Direzione investigativa antimafia e la Finanza di Spezia hanno dato esecuzione a un decreto di confisca emesso dal tribunale di Genova nei confronti di Tommaso Ricci, imprenditore campano residente a Sarzana, recentemente condannato in primo grado con sentenza del tribunale di Spezia alla pena di otto anni e quattro mesi di reclusione per i reati di usura, tentata estorsione e trasferimento fraudolento di valori.
A Ricci è stata contestata anche il passaggio di proprietà, senza alcun compenso, di un immobile e di una attività commerciale, appartenuti a una delle vittime di usura. Ma anche l’impiego di appartenenti alla camorra per il recupero dei crediti.
Già dall’inizio del corrente anno le articolate attività di indagine svolte dalla dia sul conto del medesimo, corroborate dagli approfondimenti investigativi con particolare riferimento agli aspetti patrimoniali eseguiti dalla Guardia di Finanza, avevano denotato una rilevante pericolosità sociale e sproporzione tra i beni posseduti rispetto ai redditi dichiarati. Da ciò era scaturito un decreto di sequestro dei beni emesso dal tribunale di Genova ed eseguito il 20 gennaio 2021 su proposta della locale procura.
Con l’odierno provvedimento il tribunale del capoluogo ligure ha disposto la conseguente confisca che interesserà una società operante nel settore edilizio, 3 fabbricati e un impianto fotovoltaico comprensivo del terreno sul quale era stato installato, nonché conti correnti bancari e posizioni finanziarie, per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro.
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