La notizia confermata ieri pomeriggio
Trieste – Una tale quantità di denaro pubblico per investire in infrastrutture, in Italia non si era mai visto. Perchè qui non si tratta di politica spavalda che tuona cifre a casaccio in campagna elettorale.
Se andate a Opicina, quartiere di Trieste a 300 metri sul livello del mare, potrete godere di una vista panoramica sul porto. L’idea di collegare con una teleferica, oggi diventata ovovia, non è nuova. Esistono progetti che prevedevano di unire mare e ciglione carsico sin dai primi anni ’30 del ‘900, ma il modo più suggestivo per unire mare e Carso è quello di andare a piedi seguendo il sentiero della vecchia strada napoleonica, attraverso un bosco a tratti incontaminato.
E molte associazioni come Fiab, Tryeste, Legambiente, Bora.La, Spiz, Cammina Trieste, Aidia, Zeno, Fridays For Future e Uisp Fvg, hanno lanciato una petizione affinché il progetto venga fermato.
Opera costosa e dannosa per l’ambiente
Le motivazioni sono molteplici, dal costo totale dell’opera, 45 milioni di euro, al costo annuale per il mantenimento che si aggira sui di 3 milioni e mezzo di euro, senza contare che ” Per la costruzione della stazione di Opicina e del previsto parcheggio (di 40 e 780 posti auto) di servizio verrebbero abbattuti centinaia di alberi del bosco di Campo Romano. Il tragitto in discesa dal Carso dell’Ovovia determina una striscia disboscata larga almeno 14 metri con relativi piloni. Le cabine passerebbero a poche decine di metri dal Faro della Vittoria. L’Ovovia sorvolerebbe il percorso pedonale che attraverserà il Porto Vecchio che sarebbe rovinato dalla presenza 12 piloni, e dagli enormi volumi delle due stazioni intermedie. I veicoli transiterebbero incombenti sopra il percorso pedonale uno ogni 10 secondi a 22 Km/h all’altezza dei primi piani degli edifici”. Ma soprattutto la funivia non servirebbe a superare ostacoli insormontabili che non si potrebbero raggiungere con altri mezzi, privati o pubblici.
Trieste ha bisogno di tram
Ma le associazioni danno anche l’alternativa su come investire il denaro pubblico. Nella petizione si legge che “Trieste ha bisogno di una moderna linea tram al posto dell’ovovia. Con lo stesso investimento di 45 milioni di euro si collegherebbe un asse fondamentale del trasporto pubblico, la Stazione a piazza Foraggi. Questa linea tram potrebbe essere il primo passo di una visione di trasporto pubblico su ferro più ampia che preveda 2 linee di tram da completare grazie a ulteriori finanziamenti europei (Recovery Fund): una costiera da Barcola a Campo Marzio e una che penetrerebbe il tessuto urbano cittadino dalla Stazione a Borgo Sergio. Un punto di forza di questa proposta è che si creerebbe una sinergia con la ricca rete ferroviaria esistente, aprendo la possibilità nel futuro di avere dei collegamenti su ferro con dei tram-treno sia verso nord fino al Trieste Airport, sia verso sud fino a Muggia che in prospettiva anche a Capodistria”.
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