Von der Leyen: “Abolire l’IVA sulle armi prodotte in UE”

La proposta della presidente della Commissione Europea è arrivata durante il discorso annuale sullo Stato dell’Unione

Bruxelles – “Potremmo prendere in considerazione l’esenzione dall’IVA per l’acquisto di materiale di difesa sviluppato e prodotto in Europa”.
Una proposta che arriva dalla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che durante il discorso sullo Stato dell’Unione ha rilanciato anche la necessità di creare una difesa comune europea.

“Stiamo lavorando con il Segretario generale Jens Stoltenberg a una nuova dichiarazione congiunta UE-NATO da presentare entro la fine dell’anno. Questa però è solo una parte dell’equazione. L’Europa può, e chiaramente dovrebbe, essere in grado e avere la volontà di fare di più in autonomia”, ha detto Von der Leyen che poi ha elencato i motivi che spiegherebbero le ragioni per spingere verso un nuovo interventismo europeo, sganciato dal Patto Atlantico.

“In primo luogo – ha sottolineato la presidente -, dobbiamo garantire stabilità nel nostro vicinato e nelle diverse regioni. Siamo collegati al mondo tramite bracci di mare angusti, mari tempestosi e vaste frontiere terrestri. Proprio a causa di questa geografia l’Europa sa meglio di chiunque altro che, se non ci si occupa tempestivamente delle crisi esterne, queste crisi si ripercuoteranno all’interno.
In secondo luogo, la natura delle minacce che ci troviamo ad affrontare sta evolvendo rapidamente: dagli attacchi ibridi o informatici alla crescente corsa agli armamenti nello spazio. La tecnologia di rottura ha agito come un grande livellatore per il modo in cui oggi il potere può essere utilizzato dai cosiddetti Stati canaglia o da gruppi non statali.
Non sono più necessari eserciti e missili per causare danni collettivi. Si possono paralizzare impianti industriali, amministrazioni cittadine e ospedali con un semplice computer portatile. Si può perturbare un intero processo elettorale con uno smartphone e una connessione a Internet.
In terzo luogo, l’Unione europea è un garante della sicurezza unico nel suo genere. Vi saranno missioni in cui la NATO o l’ONU non saranno presenti, ma a cui l’UE dovrebbe partecipare. Sul campo, i nostri soldati lavorano fianco a fianco con agenti di polizia, avvocati e medici, con operatori umanitari e difensori dei diritti umani, con insegnanti e ingegneri. Possiamo combinare aspetti militari e civili, diplomazia e sviluppo; abbiamo inoltre grande esperienza nella costruzione e nella protezione della pace”.

Sono anni che si discute di esercito comune europeo e forse oggi la questione è più di uno spunto visto il disastroso finale della missione internazionale in Afghanistan. E infatti Von der Leyen aggiunge che “ciò di cui abbiamo bisogno è l’Unione europea della difesa. Nelle ultime settimane si sono svolte numerose discussioni sulle forze di spedizione, sulle tipologie e sulla quantità di cui abbiamo bisogno: gruppi tattici o forze di intervento dell’UE.
Tutto questo è senza dubbio parte del dibattito e credo che farà anche parte della soluzione. La questione fondamentale, però, è il motivo per cui in passato ciò non ha funzionato.
Si possono avere le forze più avanzate al mondo, ma se non si è mai pronti a utilizzarle, qual è la loro utilità?
Ciò che ci ha frenato finora non è solo una carenza di capacità: è la mancanza di volontà politica. Se sviluppiamo questa volontà politica, possiamo fare molto a livello dell’UE”.

E a questo punto del discorso, che dovrebbe elencare priorità e obiettivi dell’Europa unita, Von der Leyen ha fatto un esempio concreto che dice molto del pensiero comune europeo: un bell’incentivo all’industria delle armi.
La mossa da compiere per mettere insieme questo nuovo esercito a ventisette stelle, infatti, sarebbe “il miglioramento dell’interoperabilità”, ed “ecco perché stiamo già investendo in piattaforme comuni europee, dai jet da combattimento ai droni e alla cibernetica. Dobbiamo continuare a pensare a nuovi modi per utilizzare tutte le possibili sinergie, ad esempio potremmo prendere in considerazione l’esenzione dall’IVA per l’acquisto di materiale di difesa sviluppato e prodotto in Europa“.
I tempi del sovranismo sembrano maturi: “Durante la presidenza francese, convocherò con il Presidente Macron un vertice sulla difesa europea. È tempo che l’Europa passi alla fase successiva”.

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.