Nel suo cellulare manuali di addestramento per compiere attentati e immagini degli attacchi terroristici
Milano – Negli account on line si faceva chiamare “sposa pellegrina”. Questo il nickname usato da Bleona Tafallari, la diciannovenne italiana di origine kosovara arrestata oggi a Milano perchè inserita nei circuiti radicali di matrice jihadista e accusata dal Gip di Milano, Carlo Ottone De Marchi, di associazione con finalità di terrorismo.
Una foto del kamikaze di Kabul e del massacro di Charlie Hebdo
Nel suo telefono, gli inquirenti hanno individuato manuali per l’addestramento e oltre 7.000 contenuti audio e video-fotografici inneggianti all’ISIS. In particolare una foto del kamikaze che si è fatto esplodere all’aeroporto di Kabul, il 26 agosto 2021, e una del massacro nella redazione di Charlie Hebdo.
La donna gestiva una rete femminile, dove convinceva le altre ragazze a sposare jihadisti. Sul suo cellulare anche 2.000 chat che confermano il suo ruolo propulsivo nell’ambito di questo network di sostegno materiale e ideologico, sempre via chat, a mogli di detenuti per fatti di terrorismo, o mogli di combattenti prevalentemente riconducibili alla formazione terroristica del jihad.
“Un matrimonio bagnato con il sangue dei miscredenti”
Emblematica, a riprova della sua funzione di arruolamento e proselitismo, una chat WhatsApp tra l’indagata e una ragazza kosovara in via di radicalizzazione religiosa, a cui l’arrestata non solo fornisce appoggio sulla scelta di un marito con “capelli lunghi e barba” insieme al quale morire da martire, ma cerca anche di rafforzare il percorso di fede della sedicenne che sogna di celebrare un matrimonio bagnato con il sangue dei miscredenti: “Al tuo matrimonio bisogna fare una festa con gli AK47. Bisogna festeggiare, non lasciamo neppure un miscredente ovviamente Haahahha. Tutti a terra!!!! Si riempie di sangue”.
La decapitazione del prof. di Parigi: “Una lezione per gli altri insegnanti”
Nel cellulare della giovane, gli inquirenti hanno anche trovato dei commenti sulla decapitazione del professore Samuel Paty, l’insegnante di Parigi ucciso perchè aveva proposto ai suoi allievi la lezione “Situazione di dilemma: essere o non essere Charlie”.
“Ehi, hai visto cosa è successo a Parigi?” – si legge nella conversazione – “Allahu Akbar hahahah che notizia!”. “Hahahahahaha sì l’ho visto ahahahahaha. Ha decapitato il non credente”. “Lezione per tutti gli altri insegnanti Se l’è meritato! Che Allah ci protegga dai miscredenti”.
Il canto della “sposa pellegrina”
L’appartenenza della donna all’ISIS e alla sua cellula balcanica è provata da una registrazione audio in cui la stessa si esibisce in un anasheed, il canto a cappella islamico, che testimonia la condizione di assoluta sottomissione al Califfato e l’esaltazione del suo defunto leader, Abu Bakr Al Baghdadi, in onore del quale la ragazza manifesta anche la propria disponibilità al martirio. Questa la traduzione: “O Abu Bakr Baghdadi! O tormentatore dei nemici! O Abu Bakr Baghdadi! O tormentatore dei nemici! Le vergini del paradiso stanno chiamando. Iscrivimi da martire. Iscrivimi da martire”.
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