Nella stanza della truffatrice trovati anche 14mila euro in contanti
Genova – Spesso non si tratta solo del furto di un oggetto, ma dei ricordi di una vita. Il fenomeno delle truffe, soprattutto quelle ai danni di anziani, è tra quelli maggiormente in ascesa negli ultimi mesi. Infatti, la voglia di avere relazioni sociali anche a seguito delle restrizioni della pandemia, spinge tendenzialmente le persone più fragili e sole ad essere più aperte ai contatti umani, divenendo così facili vittime di malintenzionati. Le persone più esposte diventano naturalmente gli anziani che si sentono colpevoli e quasi si vergognano di essere stati vittime di truffa.
Una task force contro le truffe
I carabinieri del Comando Provinciale di Genova hanno quindi creato una task force, coordinata dal Reparto Operativo con personale dedicato del Nucleo Investigativo e delle Compagnie per contrastare questa odiosa tipologia di reati. Tra le attività poste in essere dai Carabinieri, vi è quella del monitoraggio su strada dei soggetti con pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio, che vengono così osservati e pedinati.
Proprio in questo modo, i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno individuato e fermato una 27 enne polacca che operava le truffe con la tecnica del “finto nipote/parente”.
Il modus operandi utilizzato prevede un preventivo contatto telefonico con le persone anziane a cui viene fatto credere di essere un parente che richiede con urgenza denaro e gioielli per coprire spese legali conseguenti ad incidenti stradali o per acquistare costosi medicinali per guarire dal COVID o per pagare costose cure mediche improvvise.
La truffatrice aveva già precedenti
La donna, nota ai militari del Nucleo Investigativo in quanto notata in passato in compagnia di un uomo già denunciato per due truffe avvenute a Santa Margherita Ligure e Milano lo scorso luglio, veniva vista a Genova e seguita sino a Rapallo mentre rientrava in un hotel.
Individuata la stanza, i militari vi facevano irruzione e la bloccavano mentre stava per uscire ed allontanarsi con la refurtiva nascosta negli indumenti intimi. I carabinieri hanno trovato quattro involucri contenenti oro, ammontanti complessivamente al peso di circa 1,5 Kg, ed uno contenente denaro contante, per la cifra complessiva di oltre 14.000 euro.
I militari hanno poi cercato di individuare le vittime delle truffe e tre sono già state individuate. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri ne mancherebbe una quarta. Oltre al valore economico, per ognuna di loro quegli oggetti rappresentavano ricordi di famiglia di inestimabile valore.
Alcune delle vittime, di età compresa tra i 75 ed 85 anni, invitate in caserme per riconoscere i propri oggetti, si commuovevano, raccontavano la loro storia personale e quella di quei monili di famiglia, ed abbracciavano i carabinieri ringraziandoli per il loro operato.
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