In discussione a Tursi la costruzione di villette a Vesima, Pignone: “Altro che agricoltura 4.0, questo è un ritorno al medioevo”

Genova –  “La variante urbanistica con cui si vuole dare il via, nella nostra città, alla più grande colata di cemento in collina degli ultimi 30 anni con quasi 10.000 mq di cementificazione un’area agricola, di cui circa 6.000 di nuove residenze e circa 4.000 con il 20% di volumetria in più del restauro dell’esistente, è inammissibile perché in contrasto ai principi e alle norme del PUC”.

Il Marchese-imprenditore guadagnerà 70 milioni di euro

Questo il parere del Movimento 5 Stelle che ritiene inammissibile il progetto per la costruzione di 65 villette in un terreno a destinazione agricola di proprietà del Marchese imprenditore, Giacomo Catteneo Adorno, che dall’operazione guadagnerà 70 milioni di euro.

La discussione in Consiglio comunale verterà su 20 ordini del giorno e 238 emendamenti che produrranno ore di discussione ma con un risultato già scontato. La variante passerà perchè la maggioranza è compatta.

Secondo il consigliere della Lista Crivello, Enrico Pignone, “già il puc attuale concedeva già la possibilità di riqualificare parte del costruito ma da Cattaneo Adorno non è mai stato fatto”.  Perchè in effetti la zona non ha gli allacciamenti della rete fognaria pubblica, ma chi abita e lavora nella zona utilizza le  fosse settiche e neppure il collegamento alla rete gas. Quindi per Pignone, l’intervento invasivo sulla collina di Vesima non può prendere come scusa la necessità di costruire alcuni servizi. L’agricoltura 4.0 è una scusa, il consigliere sottolinea che l’operazione immobiliare  è in realtà una speculazione edilizia, “un’attività medievale”.

I proprietari delle ville dovranno fare la manutenzione al territorio

E su questo punto l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci, non ha dubbi sulla bontà del progetto: “Con questa delibera andiamo a riqualificare un’area sulla quale passerà in futuro la gronda quindi sarà diciamo intasata anche di necessarie strutture e sovrastrutture. Sarà un’area che subirà una trasformazione piuttosto importante quindi bisogna fare in modo che quest’area venga valorizzata. C’è stata proposta questa variante c’è stato proposto di valorizzare ciò che esiste già sull’area quindi circa 6000 m² di costruito, ci sono circa altri 2000 m² di edifici di ruti che vuol dire pietre per terra. Poi c’è stato chiesto di poter costruire 0,01 m² su un lotto di 65 ettari, che è una dimensione immensa nel quale si potranno andare a costruire, dopo l’approvazione di questa variante, 6500 m² di nuova edificazione residenziale. Quindi è stato dato un vincolo per quest’area deve essere utilizzata e manutenuta, nel senso che ognuno che sa che avrà il suo pezzo di terreno dovrà fare la manutenzione e addirittura andare ad inserire delle attività di valorizzazione territoriale attraverso l’agricoltura. Abbiamo dato una dimensione massima di quella che è l’impronta terra di questi edifici che dovranno essere al massimo 200 m² se voi dividete 6500 m quadri diviso 200 vengono 35 villette in un’area di 65 ettari, cioè non si vedono si va però a riprendere ripristinare a valorizzare ciò che c’è sul territorio ciò che erano delle vecchie costruzioni che in questo momento sono di distrutte e vanno messe a valore. Si va a dare un valore a una collina senza che la stessa sia cementificata, come è stato detto più volte. Si tratta di valorizzazione territoriale a livello paesaggistico idrico e idrogeologico dell’area.

I pareri negativi di città Metropolitana e Regione

Sui pareri negativi alla variante espressi da Città Metropolitana, Regione e Sovrintendenza l’assessore Cenci sottolinea che: ” In questo momento noi stiamo facendo la prima parte della variante questa prima parte della variante si chiama scoping per la Vas. Lo scoping  per la va serve per ricevere dei pareri utili e propedeutici a far sì che la vas in futuro verrà analizzata già avendo inserito all’interno dei documenti che verranno presentati in Regione anche dei pareri atti a verificare a modificare il progetto e plasmare il progetto proprio su questi pareri. Quindi questi  sono pareri che noi abbiamo chiesto volutamente a Città metropolitana alla Regione per far sì che il progetto, da qui a quando ci saranno tutte le varie fasi di una variante, quindi adesso c’e la variante poi ci saranno le osservazioni poi ci saranno le controdeduzioni e poi ci sarà la stesura finale del progetto quindi noi ad oggi siamo qua in ascolto, come ho detto più volte anche in commissione ,per recepire ciò che sono le direttive sia istituzionali e anche le richieste dei cittadini. Quindi anche i contadini della Vesima sono stati ascoltati abbiamo  recepito tutte loro in loro input, ci sono dei progettisti della proprietà che stanno agendo e le stanno filtrando ciò che sono le le richieste per far sì che il progetto possa essere veramente poi accettato”.

Insomma tutto bene, tutto sotto controllo. Le villette non saranno 65 ma 35, e i proprietari saranno deputati a fare la manutenzione al territorio.

Stefano Bernini, nel suo intervento ha chiesto di obbligare i proprietari delle villette, qualora non siano aziende agricole, di dimostrare,  contratti alla mano, di avvalersi della collaborazione di aziende agricole professionali. Perchè in effetti, un terreno agricolo, diventato edificabile per edilizia residenziale varia di molto il suo valore.

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Fabio Palli

Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.