Blitz dei carabinieri a Venezia e in altre città italiane: 80 indagati e 39 arresti
Venezia – Blitz dei Carabinieri del Ros nella notte con l’esecuzione a Venezia e altre città italiana di 39 arresti ai danni di ex componenti della Banda del Brenta che con metodi mafiosi cercavano di ricostruire l’ex gruppo criminale, per il controllo del territorio.
L’operazione, coordinata dalla Procura antimafia di Venezia, vede coinvolte un’ottantina di persone, accusate di traffico di droga, rapina ed estorsioni.
Nuova mala e vecchi capi
Le prime osservazioni degli investigatori sull’attività del ricostituito gruppo dei ‘mestrini’ della Mala del Brenta, sono cominciate già a cavallo tra 2015 e 2016.
Lo ha riferito ai giornalisti il vice comandante del Ros, Gianluca Valerio. “L’indagine – ha aggiunto Valerio – nasce dall’intuizione della Procura di Venezia, che ha deciso di sottoporre a controllo i soggetti che erano rientrati sul territorio e avevano espiato la pena. L’attività è cominciata con intercettazioni, osservazioni e pedinamenti che ci hanno permesso di documentare che avevano ripreso contatti nel territorio per immergersi nuovamente nei traffici illeciti della loro precedente esperienza”.
Le donne presenti nell’organizzazione, una decina in tutto, “erano validissime alleate – ha proseguito – per una serie di intestazioni fittizie e attività connesse alla schermatura delle attività principali. Aspetto d’interesse per l’investigazione è la capacita’ di non essere entrati in competizione con altri aggregati criminali che sopravvivono nel territorio, senza conflitti”.
Nel gruppo erano operative anche donne
La presenza operativa di donne rappresenta una “novità” nell’attività del gruppo dei ‘mestrini’. “Poiché una volta – ha commentato il pm Antimafia veneziano Bruno Cherchi – l’attività era di aggressione, rapine e omicidi, e in genere operata dagli uomini del gruppo. Abbiamo notato invece elementi puntuali in relazione all’impiego di donne, soprattutto per quanto riguarda il riciclaggio e l’intestazione fittizia di beni che provengono dalle attività criminose”. La fazione dei ‘mestrini’, ha quindi precisato Cherchi, “ha come interessi la gestione del turismo, ma non solo, perché il classico spaccio di stupefacenti e’ ormai il business più semplice e più facile, e quello che da’ un rientro economico di rilievo in tempi molto brevi”, ha concluso.
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