Cagliari, processo Lince: madri in piazza per la prima udienza

La prossima udienza il 31 marzo 2022

Cagliari – Striscioni, cartelli, megafono e lo slogan “A foras sa Nato de Sa Sardigna” gridato in segno di solidarietà per i 45 imputati del processo Lince.
Sono iniziate così, questa mattina, le udienze davanti alla Corte d’Assise di Cagliari, con le madri dei giovani antimilitaristi raccolte sulle scale del tribunale a chiedere, con la loro presenza, di non annientare gli ideali e i sogni dei loro figli che si battono contro l’occupazione militare dell’isola.

Per cinque di loro l’accusa è di associazione eversiva, mentre gli altri sono imputati di danneggiamento, resistenza, imbrattamento e altri reati che secondo la Procura e la Digos sarebbero stati commessi durante le manifestazioni antimilitariste a Teulada, Decimomannu e Quirra, nel periodo tra il 2014 e il 2017. Per questi cinque, il PM Guido Pani aveva chiesto anche la sorveglianza speciale perchè ritenuti i pericolosi promotori di un gruppo “anarco-insurrezionalista che si propone il compimento di atti di violenza”.
Tesi che non è stata accolta dalla Gip, Maria Cristina Ornano, che il 27 ottobre aveva rigettato la domanda delle misure di prevenzione con la motivazione che “il fatto di aderire a un’ideologia che esprime una visione di radicale rifiuto e di contestazione dello Stato e delle sue articolazioni democratiche, tanto da teorizzarne quale suo obbiettivo finale non la riforma ma la sovversione e insieme ad esso di tutte quelle organizzazioni che lo simboleggiano nella sua dimensione interna e internazionale, non costituisce reato”.

Simona Tarzia

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.