Firenze, presepe con il Ponte Morandi crollato: “Un’offesa alla memoria delle vittime”

La rabbia del Comitato di Egle Possetti

Firenze – Un presepe che rappresenta il Ponte Morandi crollato e alla base della pila che regge uno dei monconi, le statuette che rappresentano la natività. Nella rappresentazione c’è anche l’immancabile camion Basko. Poi le gru che lavorano tra le macerie.

La notizia è uscita ieri sul quotidiano la Nazione. Ma quello del Morandi è solo uno dei trenta presepi realizzati da Claudio Ladurini, esposti a Firenze al Rivoli boutique hotel, altri raccontano del Covid o della Palestina.
Stamattina, Egle Possetti, Presidente Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, in una nota, ha espresso la sua contrarietà a questa opera dell’artista modenese, dichiarando: “Noi possiamo immaginare, anche se con fatica, che le persone che non hanno vissuto la nostra esperienza terribile possano pensare che un presepe con i monconi del defunto Ponte Morandi possa diventare commemorativo.

Non c’è nulla di commemorativo

Vi assicuriamo che per le famiglie che portano nel cuore quelle maledette immagini, pensando che laggiù persero la vita i loro affetti, non emerga nulla di commemorativo, per noi il ricordo passa attraverso pensieri teneri, iniziative delicate, un sorriso, una carezza, il memoriale futuro, il lavoro degli inquirenti e della magistratura, attraverso la percezione che quelle morti possano risuonare nelle orecchie delle nostre istituzioni per spronarle a fare molto di più, per non permettere mai più una tale vergogna.

Un presepe alternativo e stonato

Un presepe, che vuole essere “alternativo”, con tutto il rispetto per il lavoro da cui è scaturito, risulta stonato e siamo allibiti che non si potesse immaginare prima.
Ogni tanto non guasta lasciare in vita qualcosa di tradizionale perchè il presepe ha un valore positivo, una nascita, una gioia che non vediamo nel crollo di un ponte per incuria, si può dare spazio alla fantasia in molti altri contesti.
Della nostra tragedia si parla ormai troppo poco, restano i lamenti di chi invoca giustizia e di fronte a noi appaiono i presepi”.

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