Milano, la Finanza ha sequestrato beni per 600mila euro ad alcune sigle sindacali. L’ipotesi di reato è truffa ai danni dell’INPS

L’ipotesi di reato è truffa ai danni dell’INPS

Milano – Nell’ambito di attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano hanno eseguito il sequestro preventivo di oltre 600.000 Euro nei confronti di alcune sigle sindacali lombarde.

L’ipotesi di reato, per la quale sono in corso le indagini preliminari, riguarda una possibile truffa perpetrata ai danni dell’INPS  attraverso l’indebita fruizione di “aspettativa sindacale non retribuita”, prevista dall’art. 31 della Legge 300/1970 ( “Statuto dei Lavoratori”), che riconosce il diritto del lavoratore – eletto al fine di ricoprire una carica sindacale – di poter essere collocato in aspettativa non retribuita percependo la sola retribuzione dal sindacato  beneficiando della contestuale contribuzione figurativa.

In sintesi, il lavoratore vede riconosciuto dall’INPS, ai fini pensionistici, i contributi maturati, senza che né il datore di lavoro né il sindacato abbiano effettuato versamenti in denaro. Il beneficio di natura finanziario viene riconosciuto a condizione che il lavoratore/sindacalista abbia prestato la propria attività lavorativa per un periodo minimo di sei mesi presso il datore “distaccante”.

Allo stato delle indagini, dalle investigazioni effettuate dalla Guardia di Finanza di Milano – condotte con l’ausilio di funzionari INPS – risulterebbe che numerosi sindacalisti, pur lavorando in via esclusiva presso le associazioni sindacali, sarebbero stati formalmente assunti da società compiacenti senza avervi mai lavorato effettivamente, al solo fine di consentire ai sindacati di appartenenza di fruire dello sgravio contributivo.

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