Madrid – Oggi pomeriggio, agenti della Dia in collaborazione con le unità dell’Udyco ( Unidad de Droga y Crimen Organizado) della Polizia Nazionale spagnola, hanno arrestato a Galapagar il latitante Gioacchino Gammino, nato a Desio e inserito nell’Elenco dei Latitanti Pericolosi del Ministero dell’Interno.
Gammino è pregiudicato per associazione di tipo mafioso, omicidio ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, ed è affiliato alla famiglia stiddara degli “Ingaglio” di Campobello di Licata, che, alleatasi con la stidda di Caltanissetta, negli anni ’90 del secolo scorso aveva scatenato una lunga e sanguinosa guerra di mafia contro gli esponenti della storica consorteria mafiosa cosa nostra, facendo registrare circa 200 omicidi da ambo le parti.
Gammino, arrestato per la prima volta nel 1984 nell’ambito del procedimento “Abbate +76” poi sfociato nel primo maxi processo a cosa Nostra a Palermo, venne indagato allora dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone per una vicenda legata ad un traffico di droga.
Nel ’95 venne colpito da un’ordinanza di arresto in carcere per associazione di tipo mafioso per l’omicidio aggravato di Giovanni Smiraglia e Salvatore Curto.
Evaso da Rebibbia durante le scene di un film
Arrestato l’11 febbraio 1999 veniva estradato in Italia presso la casa circondariale di Rebibbia dalla quale evase nel giugno del 2002 mentre giravano alcune scene di un film con l’attrice Vittoria Belvedere. Durante le riprese, un detenuto si arrampicava su un muro, e urlando mentre gli agenti cercavano di farlo scendere, aveva creato un’azione diversiva che permetteva a Gammino di evadere confondendosi con il flusso delle persone che facevano visita ai parenti detenuti.
La cattura del latitante mafioso è stata possibile attraverso una complessa ed articolata attività investigativa svolta dal personale della Direzione Investigativa Antimafia di Roma e Palermo che è durata oltre 2 anni.
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