Nel 2021 sono ben 187 gli eventi estremi che hanno provocato danni nel nostro Paese e causato la morte di nove persone. Emergenze per le quali ogni anno spendiamo 1,55 miliardi
Un anticiclone che, di solito, arriva in estate e che ci ha portato a scarti di 12/15 gradi in più rispetto alla media climatica. E poi 97 allagamenti, 46 casi di danni da trombe d’aria, 13 frane dovute alle cosiddette “bombe d’acqua”, 11 esondazioni, 17 grandinate intense, 9 casi di danni da siccità prolungata, 8 di danni alle infrastrutture e 3 al patrimonio storico causati tutti dalle piogge intense, nove morti.
È il bilancio del 2021, l’anno che ha riacceso i riflettori sul clima con la Cop26 di Glasgow ma anche quello in cui si sono manifestati, in maniera sempre più lampante e frequente, gli effetti dei cambiamenti climatici, con fenomeni meteorologici estremi. 187 per la precisione.
Lo rileva l’Osservatorio Città Clima di Legambiente che poi stila la classifica delle città più colpite. Al primo posto Roma con 9 eventi estremi, seguita da Napoli con 5, Catania con 4, Palermo e Milano con 2. A livello regionale, Sicilia e Lombardia sono in testa alla classifica con 30 e 23 eventi estremi. Rilevanti anche i casi della Campania con 16 eventi, del Veneto e della Sardegna con 14 eventi, del Lazio con 13 eventi, del Piemonte con 12 e della Liguria con 11.
A luglio grandina sulla A1
Oltre ai dati dell’Osservatorio Città Clima ci sono le immagini e i video a raccontare gli impatti, sempre più violenti, degli eventi meteorologici estremi in Italia nell’ultimo anno. Come quelle dello scorso 26 luglio della grandinata sull’A1 nel tratto fra Parma e Fiorenzuola, con l’autostrada chiusa e centinaia di auto distrutte.
Gommoni in azione all’aeroporto di Malpensa
Ci sono anche le immagini del 16 settembre, quelle che raccontano dell’allagamento dell’aeroporto di Malpensa, con decine di persone evacuate e messe in salvo con i gommoni.
A Rossiglione va il primato europeo pluviometrico
E ancora il 4 ottobre con il verificarsi, a causa delle incessanti piogge, delle esondazioni del torrente Letimbro (in zona Santuario di Savona), e dell’Erro a Pontinvrea (SV), con negozi, scantinati e abitazioni allagate. Momento in cui viene registrato un nuovo record pluviometrico nazionale con 496 mm in sei ore, poi superato nelle stesse ore a pochi chilometri di distanza, a Rossiglione (GE) dove viene segnato un primato europeo con 740,6 mm di pioggia caduti in dodici ore.
La Sicilia nell’occhio di Apollo
A preoccupare è stata poi la costa orientale della Sicilia: a Siracusa l’11 agosto si è registrato il record europeo di 48,8 °C, mentre il 10 settembre l’isola di Pantelleria (TP) è stata colpita da una tromba d’aria che ha provocato due vittime, e il 5 ottobre una forte perturbazione caratterizzata da venti record, ha causato danni al centro storico di Catania, con diversi feriti.
Ancor più grave è quanto avvenuto tra il 24 e il 29 ottobre, con il medicane Apollo che ha provocato la devastazione di intere aree con fiumi d’acqua e fango, provocando la morte di tre persone, a Scordia e Gravina di Catania. Incredibili i dati cumulati di pioggia registrati in 48 ore: in particolar modo i comuni di Linguaglossa (CT) con 494 mm e Lentini (SR) con 290 mm, che hanno registrato una quantità di pioggia pari ad un terzo di quella annuale.
Strade inagibili e trasformate in fiumi a Catania, venti che sulla costa hanno raggiunto i 100 km/h con intense mareggiate che hanno isolato per ore Augusta (SR). A Misterbianco (CT), per lo smottamento di fango e detriti provenienti dal Monte Cardillo, sono state fatte evacuare quattro famiglie. A Modica (RG), il 17 novembre, un uomo è rimasto vittima di una violenta tromba d’aria.
Il ciclone Blas devasta la Sardegna
Un anno difficile anche per il sud Sardegna che il 14 novembre ha registrato gravissime conseguenze per l’ondata di maltempo: un anziano è stato trovato morto nella sua auto ribaltata, non lontano dalla provinciale 73 a Sant’Anna Arresi (CI). A Villa San Pietro (CA) sono state recuperate con l’elicottero cinque persone rimaste isolate per l’acqua alta, mentre Pirri e numerose zone dell’area metropolitana di Cagliari sono state completamente allagate.
Responsabile del nubifragio il ciclone Blas.
Caldo anomalo a Capodanno
L’anno finisce con il bacino del Mediterraneo, e anche l’Italia, avvolti da una vasto campo di alta pressione di matrice africana che fanno registrare un picco di caldo anomalo.
1.181 fenomeni meteorologici devastanti, oltre 27mila persone evacuate e 264 vittime
Nella Penisola, dal 2010 ad oggi sono stati 1.181 i fenomeni meteorologici che hanno provocato danni. 637 i Comuni dove si sono registrati eventi con impatti rilevanti, l’8% del totale. Ma ancora più grave è il tributo che continuiamo a pagare in termini vite umane e di feriti, 264 le persone vittime del maltempo dal 2010 ad oggi. A questo si aggiunge, come monitorato dal CNR, l’evacuazione di oltre 27mila persone, minacciate da frane e alluvioni tra il 2016 ed il 2020, che diventano 320mila se si considerano gli eventi avvenuti dal 1971.
Le Regioni più colpite da eventi estremi sono Sicilia e Lombardia, “in testa” rispettivamente con 144 e 124 eventi. Poi Lazio (111), Puglia (94), Emilia-Romagna (86), Toscana (80), Veneto e Campania (78).
Ogni anno spendiamo 1,55 miliardi per gestire le emergenze
E a proposito delle spese per le emergenze, Legambiente riferisce che secondo i dati della Protezione Civile, ogni anno spendiamo 1,55 miliardi per gestire le emergenze con un rapporto di 1 a 5 tra spese per la prevenzione e spese per riparare i danni.
CO2 al galoppo nonostante il lockdown
Dati e numeri che, ancora una volta, dimostrano l’urgenza di intervenire per ridurre le emissioni di gas serra – che sono la causa dei cambiamenti climatici – e per limitare gli impatti nei territori e i rischi per la vita e la salute delle persone. Infatti, secondo i dati del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), le concentrazioni globali di CO2 hanno raggiunto le 416 ppm parti per milione per diversi mesi, nonostante i quasi due anni di pandemia e il lockdown.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.