Proteste per l’aumento del prezzo del Gpl, la polizia kazaka spara sulla folla. Decine di morti tra i manifestanti

E Mosca manda 3.000 parà in aiuto del presidente Tokayev per ristabilire l’ordine

“L’ordine costituzionale è stato per lo più ripristinato in tutte le regioni”. Lo ha detto in un comunicato il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, aggiungendo che le operazioni di sicurezza continueranno “fino alla distruzione totale dei militanti”. Il ministero kazako degli Interni ha aggiunto che “26 criminali” sono stati uccisi e 18 feriti in questa settimana di disordini. Nel comunicato si specifica anche che sono stati istituiti 70 checkpoint sparsi nel Paese.

Proteste soffocate nel sangue

Le forze di sicurezza hanno sgombrato la principale piazza di Almaty, quella della Repubblica, dove si erano concentrate le proteste dei dimostranti antigovernativi. Lo riferisce la russa Tass.
“Decine” di manifestanti sono stati uccisi dalla polizia in Kazakistan durante la notte, mentre sono continuate le proteste violente in tutto il Paese. Lo annuncia la stessa polizia kazaka che parla anche di 18 poliziotti morti, di cui due decapitati.
“La scorsa notte le forze estremiste hanno tentato di prendere d’assalto gli edifici amministrativi e il dipartimento di polizia di Almaty, oltre a dipartimenti e posti di polizia locali”, ha dichiarato un portavoce della polizia, citato da Interfax-Kazakhstan, Tass et Ria Novosti.

Calmiere sul prezzo del gas

Il governo ad interim ha annunciato di aver imposto un calmiere per sei mesi sul prezzo del gas, il cui incremento ha dato la scintilla alle violente rivolte che imperversano nella repubblica centroasiatica da due giorni e che hanno lasciato sul terreno decine di morti. In una nota il governo afferma di aver preso la misura “urgente” per “stabilizzare la situazione socio-economica” in un Paese in cui il Gpl è largamente usato come carburante per le automobili.

L’intervento dei russi

Le prime truppe della “forza di pace” promesse in serata daIl’alleanza Csto, che raggruppa Russia, Kazakistan Armenia, Kirghizistan, Uzbekistan e Tagikistan, sono state inviate in territorio kazako. Lo fa sapere Mosca.
“Una forza collettiva di pace dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto) è stato inviato in Kazakistan per un periodo limitato per stabilizzare e normalizzare la situazione”, ha dichiarato l’alleanza in un comunicato diffuso dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, dopo che il 5 gennaio aveva dichiarato alla Ria Novosti che “il Kazakistan può risolvere i suoi problemi da solo ed è importante che nessuno interferisca dall’estero”.

La preoccupazione dell’UE

L’intervento delle truppe russe e degli alleati del Kazakhstan per reprimere le proteste in corso nel Paese “dovrebbe rispettare la sovranità e l’indipendenza del Kazakistan”.
Così una portavoce Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dopo l’invio sul territorio kazako delle “forza di pace” deIl’alleanza Csto, che riunisce Russia, Kazakistan, Armenia, Kirghizistan, Uzbekistan e Tagikistan. “L’Ue condanna gli atti di violenza avvenuti ad Almaty e deplora la perdita di vite umane”, ha detto la portavoce, facendo appello affinché la violenza cessi e invitando alla “moderazione” e a una “risoluzione pacifica” della crisi.
L’Ue guarda con “grande preoccupazione agli sviluppi” della crisi in Kazakistan. “I diritti e la sicurezza dei civili devono essere garantiti”. Lo scrive in un tweet l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell sottolineando come “gli aiuti militari esterni riportano alla memoria situazioni che vanno evitate”. L’Europa, sottolinea Borrell, “è pronta a fornire il suo supporto per affrontare la crisi”.

La Farnesina fa un appello per mettere immediatamente fine alle violenze

“L’Italia segue con grande preoccupazione i gravi eventi in Kazakistan, Paese al quale è legata da rapporti di amicizia e da un solido partenariato economico, rivolgendo un forte appello affinché si metta immediatamente fine alle violenze”.
Lo sottolinea, in una nota, la Farnesina.
“L’Italia chiede che non si ricorra all’uso della forza e si avvii un percorso nazionale di allentamento delle tensioni in un quadro di piena sovranità in linea con gli standard di rispetto dei diritti e di pluralismo fissati dalle Organizzazioni Internazionali di cui il Kazakistan è membro”.

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