Asti, “petrolio fantasma”: disarticolata organizzazione criminale attiva nel contrabbando di gasolio. 9 in manette

Organizzazione criminale composta da un broker astigiano e da imprenditori romani, napoletani e calabresi

Asti – E’ scattata oggi alle prime ore del mattino l’operazione, condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Asti, con il supporto di Reparti della Liguria, Lazio, Abruzzo, Campania e Calabria, che ha disarticolato un’organizzazione criminale composta da un “broker astigiano” e da imprenditori romani, napoletani e calabresi che si è resa responsabile di aver fittiziamente esportato gasolio per autotrazione in realtà destinato ad essere ceduto “in nero” all’interno del territorio nazionale in totale evasione d’imposta.

Gasolio stoccato a Vado Ligure

Il contrabbando di gasolio veniva realizzato mediante la costituzione di una società a responsabilità limitata inesistente (cartiera) utilizzata quale formale destinataria gasolio di proprietà di una società ubicata negli Emirati Arabi Uniti e stoccato presso il deposito doganale di Vado Ligure in provincia di Savona. La stessa SRL provvedeva alla falsa esportazione presentando allo spedizioniere apposita documentazione che attestava la cessione via terra transitando dalla Croazia ad una società albanese, anch’essa inesistente, del prodotto estratto dal deposito doganale di Vado Ligure.

L’organizzazione utilizzava il corridoio di Neum

L’operazione doganale veniva chiusa tramite l’invio allo spedizioniere di documentazione artefatta la quale attestava la destinazione in Albania, passando dal “corridoio di Neum”, la striscia di terra lunga 9 km, territorio della Repubblica di Bosnia-Erzegovina, che separa in due parti il territorio della Repubblica di Croazia; territorio che per la particolare conformazione geografica e politica prevede peculiari procedure semplificate.

L’organizzazione criminale, per chiudere formalmente la bolletta doganale all’esportazione, non potendo presentare documenti attestanti l’effettiva uscita dal territorio UE del gasolio per autotrazione con visto rilasciato delle autorità doganali croate, e potendo presentare, a tale fine prove alternative, ha dichiarato che il prodotto petrolifero è transitato nel territorio di Neum senza essere stato oggetto di controlli doganali in uscita, consentendo così la definizione della procedura doganale.

Sequestro per equivalente di 180.000 euro

In contemporanea con l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale disposti dall’Autorità Giudiziaria astigiana (4 ordinanze custodia cautelare in carcere, 3 ai domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla P.G.) sono stati sottoposti a sequestro preventivo per equivalente 3 motrici, 3 rimorchi oltre a quote societarie ed un automezzo per un valore di € 180.000 pari all’accisa ed all’IVA evase nel corso di 6 spedizioni di prodotto.

Cosa è il corridoio di Neum

Nel 2012, Bruxelles riuscì a mettere d’accordo i ministri degli Esteri di Croazia e di Bosnia Erzegovina, Vesna Pušic e Zlatko Lagumdžija su come risolvere il passaggio di confine tra Croazia e Bosnia Erzegovina sulla costa adriatica. La Bosnia si apre sull’adriatico per circa 20 km, interrompendo in due tronconi la costa croata e per passare dalla costa nord-ovest a quella sud-est, i viaggiatori e le merci sono obbligati a due posti di frontiera bosniaca. Il corridoio rappresenta un passaggio speciale che riunirebbe i due pezzi di Croazia passando nell’entroterra della città di Neum.

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