Depositi costieri a Calata oli minerali? Più distante dalle case ma non dalle navi da crociera e dai traghetti

Si sprecano le ipotesi su quella che diventerà la nuova sede di Carmagnani e Superba in porto. E se alla fine la scelta cadesse sull’ex carbonile sotto la Lanterna?

Genova – Mandando a memoria gli ultimi avvenimenti che riguardano il dislocamento dei depositi costieri, ricordiamo una seduta piuttosto concitata al Centro Civico Buranello, e un incontro in Autorità portuale dove è stata votata a larga maggioranza la conferma della location di Ponte Somalia.

Il discorso del Sindaco a chiusura del Consiglio monotematico sul dislocamento

In Consiglio Comunale il Sindaco Marco Bucci, nell’ambito della seduta monotematica del 18 gennaio scorso, ha poi dichiarato: “Se qualcuno ha soluzioni alternative e migliori di ponte Somalia le porte sono aperte, le accoglieremo, ma oggi queste proposte non ci sono”. E al termine del suo intervento ha aggiunto: “Per quanto riguarda l’altra area cioè la calata Canzio, diciamo sull’estremità Levante di Bettolo, quello è il punto in cui passeranno tutte le navi da crociera e tutti i traghetti e quindi quello è veramente il posto più pericoloso del porto da questo punto di vista. Quindi assolutamente un posto non indicato e questo lo dicono tutti i tecnici”.

Calata oli minerali

Eppure, come rileva un articolo di Massimo Minella su Repubblica, sembra che al vaglio ci sia anche Calata Oli minerali, cioè quella porzione di porto vicino alle banchine di Bettolo il cui riempimento era nato per far attraccare le grandi navi di nuova generazione.
Per cercare di capire meglio cosa potrebbe bollire in pentola, abbiamo raggiunto telefonicamente il Presidente del Municipio II Centro Ovest, Michele Colnaghi, che ha confermato che gli avvocati che curano l’opposizione allo spostamento dei depositi a ponte Somalia hanno contattato Autorità portuale per avere i verbali della riunione che si è tenuta il 30 dicembre a Palazzo San Giorgio, verbali che, mancando ancora delle firme, non possono essere consegnati. In buona sostanza, cosa ci sia scritto in quei documenti, per adesso, non è dato saperlo. Sempre Colnaghi ha aggiunto che “in tutta questa vicenda c’è una sconcertante mancanza di trasparenza”.

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