“Ultimo crimine di una catena di uccisioni extragiudiziali”
Una “esecuzione sul campo” commessa con “efferata brutalità”. Così il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha condannato nei “termini più severi” l’uccisione di tre miliziani di Fatah nel centro di Nablus, in Cisgiordania, da parte di unità speciali israeliane.
“Il crimine è l’ultimo di una catena di esecuzioni extragiudiziali commesse dalle forze di occupazione”, ha detto il ministero sottolineando di ritenere “il governo israeliano guidato da Naftali Bennett, pienamente e direttamente responsabile di questo atroce crimine”.
Per questo il governo di Ramallah ha chiesto un’indagine internazionale “sull’odioso crimine” e alle Nazioni unite e alle organizzazioni umanitarie di condannare l’azione israeliana.
La versione dello Shin Bet
Intanto online sono state fatte circolare immagini che mostrerebbero i tre in posa, con fucili d’assalto, e uno di loro con una fascia della Brigata martiri di al-Aqsa, gruppo armato legato al partito Fatah del presidente palestinese, Mahmoud Abbas. Lo Shin Bet, l’agenzia di intelligence per gli affari interni dello stato di Israele, ha fatto sapere che i tre presunti militanti palestinesi erano sospettati di recenti attacchi. L’agenzia ha dichiarato anche che i tre si trovavano in un veicolo e sono stati uccisi in uno scontro con i militari in cui nessuna persona israeliana è rimasta ferita o uccisa.
In migliaia ai funerali
Migliaia di persone sono convenute nel centro di Nablus per partecipare ai funerali dei tre miliziani uccisi oggi nell’agguato di un’unità speciale israeliana. I cadaveri sono stati deposti su lettighe e avvolti nella bandiera nazionale palestinese.
Fonti locali riferiscono che durante i funerali uomini incappucciati hanno sparato raffiche di arma automatica in aria. I Martiri di al-Aqsa hanno avvertito che la morte dei loro militanti sarà vendicata. Chi ha partecipato ai funerali ha anche invocato una reazione armata da parte delle ali militari di Hamas e del Jihad Islamico (Brigate Kassam e Saraya al-Quds). Nablus è paralizzata da uno sciopero per il lutto cittadino e dai minareti delle moschee vengono rilanciati versetti del Corano. Altre manifestazioni di protesta sono state indette per domani a Ramallah.
*In copertina immagine d’archivio
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