Il candidato del campo progressista risponde alla senatrice renziana, Raffaella Paita, che qualche giorno fa aveva chiesto chiarezza perchè “i 5 stelle hanno sempre avuto posizioni alternative alle nostre sulle infrastrutture”
Genova – Nel giorno della sua prima presentazione alla stampa, quella che apre ufficialmente la sua corsa per Palazzo Tursi, il candidato sindaco del campo progressista per le amministrative genovesi, Ariel Dello Strologo, ha parlato anche della Gronda rispondendo alle perplessità della senatrice renziana, Raffaella Paita, che qualche giorno fa aveva chiesto chiarezza perchè “i 5 stelle hanno sempre avuto posizioni alternative alle nostre sulle infrastrutture”.
E i 5 Stelle, insieme ad Articolo Uno, Demos, Europa Verde, è Viva, Linea Condivisa, Lista Crivello, Lista Sansa, Partito Democratico, Partito Socialista Italiano, Possibile e Sinistra Italiana, fanno parte della coalizione che appoggia proprio Dello Strologo.
“È un progetto che risale a molti anni fa. Nel 2017 avrebbero dovuto partire i lavori della prima fase del progetto e ora vengono a chiedere a me di esprimermi”, critica il candidato del campo progressista che poi aggiunge: “Vorrei che mi spiegassero perchè i cantieri sono fermi da quattro anni, e perchè non siamo riusciti a far partire un progetto approvato dal Comune di Genova, e approvato dalla Regione. So benissimo che le forze della coalizione di cui faccio parte sono divise sul progetto ma so anche che eravamo tutti d’accordo che quel progetto partisse, almeno nella fase iniziale. Quindi che diano un segnale serio facendo partire quella prima fase, poi avremo tutto il tempo per studiare e approfondire le fasi successive e per capire se sono ancora coerenti con il mondo che cambia, con le istanze ambientali che tutta la popolazione porta avanti, e se quel progetto potrà essere lo stesso o dovrà cambiare”.
Quindi conclude con una punta di veleno: “Fare delle battaglie politiche mi sembra un’assurdità. La città ha bisogno di risposte concrete e non di polemiche”.
st
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.