Aveva illecitamente recuperato le password di alcuni gestori di slot machine e passava all’incasso
Pesaro – Un bravo informatico, una rete di complici e password sottratte ai gestori delle slot. Questi gli ingredienti per truffare alcune aziende concessionarie e usare le slot come bancomat.
L’informatico, un uomo di 36 anni, aveva organizzato un vero e proprio laboratorio informatico con oltre 40 personal computer tra pc portatili e fissi, tutti connessi alla rete, da ciascuno dei quali venivano controllate le slot machine collocate in diverse Regioni d’Italia, attraversi i quali riusciva a conoscere il “fine ciclo” dei vari apparecchi slot, cioè il momento in cui ci sarebbe stata una vincita.
In tal modo, avendo conoscenza dell’apparecchio che avrebbe elargito la vincita, nonché il momento ed il luogo in cui avrebbe potuto riscuoterla, l’uomo direttamente o ad opera di altri soggetti alle “sue dipendenze” si recava sul posto ed utilizzava le slot machine come veri e propri bancomat, determinando come conseguenza immediata, l’impossibilità da parte di altri soggetti di ottenere anche la più piccola vincita in denaro.
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