L’ex ministro dell’Interno del Governo Gentiloni è stato il promotore del Memorandum Italia-Libia del 2017 la cui applicazione ha consegnato 82.000 persone ai lager libici
Firenze – Attivisti per i diritti umani, preti come don Massimo Biancalani della parrocchia di Vicofaro a Pistoia e l’abate di San Miniato padre Bernardo Gianni, associazioni, gruppi impegnati nell’accoglienza dei migranti, ma anche Mimmo Lucano e Tomaso Montanari: sono tra i primi firmatari dell’appello ‘Firenze dice no a Minniti’ in occasione della presenza dell’ex ministro degli Interni nel governo Gentiloni agli incontri dei vescovi e sindaci del mediterraneo, in programma tra il 23 e il 27 febbraio nel capoluogo toscano.
“Riteniamo inopportuna e imbarazzante la presenza di Marco Minniti come membro del comitato scientifico, nonché relatore di un convegno”, sottolineano gli estensori dell’appello, “proprio perché Minniti, nella veste di ministro degli Interni, è stato il promotore del Memorandum Italia-Libia del 2 febbraio 2017”, “la cui applicazione da quel giorno ha consegnato circa 82mila persone ai lager libici”. L’appello ricorda inoltre che Minniti “è oggi il presidente della Fondazione Med-Or voluta e istituita da Leonardo SpA, azienda leader nel campo degli armamenti” e ne stigmatizza la presenza a Firenze perché “fortemente in contrasto con le aspettative delle realtà sociali, laiche o religiose, che operano in difesa della dignità delle persone e, in modo particolare, di quelle più vulnerabili. Piuttosto avremmo gradito, inutile dirlo, una presenza di Marco Minniti come uditore, affinché potesse comprendere a pieno i guasti arrecati dalla sua azione politica allo Stato di diritto e alla dignità di decine di migliaia di persone”.
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