Barriere antirumore, Lodi (Pd): Vogliamo tempi certi, il Sindaco agisca in maniera forte contro Autostrade

Oggi in Sala Rossa l’interrogazione a risposta immediata

Genova – Il filone dell’inchiesta si era aperto a dicembre 2019, quando la Procura genovese aveva aperto un nuovo fascicolo su Aspi, Spea e Pavimental dopo l’esame della documentazione sequestrata nell’ambito dell’indagine sul crollo di ponte Morandi.
Dall’analisi di questo materiale, infatti, erano emerse delle criticità sulla sicurezza delle barriere fonoassorbenti del I Tronco Genova, per intenderci quello con la competenza sulle tratte Genova – Serravalle, Genova – Savona, Genova – Sestri Levante.
Sono abbondantemente passati due ani ma, dopo la rimozione seguita all’inchiesta, la sistemazione delle nuove barriere tarda, tanto che oggi, in Consiglio Comunale, la consigliera Pd Cristina Lodi presenterà un’interrogazione a risposta immediata “per avere notizie in merito al cronoprogramma relativo alla ricollocazione delle barriere su tutta la tratta che coinvolge il Comune di Genova”.
E il problema non è una questione da poco perchè rumore e smog assillano i residenti delle case che si affacciano sui tratti autostradali interessati, che si sono trovati in un inferno.
“Io sono entrata in case dove basta passare il dito e ci sono centimetri di polvere”, dice Lodi aggiungendo anche che “ci sono poggioli e giardini che non possono essere usati. E tutto questo nel silenzio dell’amministrazione”.
A fine novembre c’era stato un incontro tra i vertici del Tronco di Genova, gli assessori e i consiglieri del Comune di Genova e i residenti dei quartieri attraversati dalle tratte urbane di A7, A10 e A12 “durante il quale era stata promessa una Commissione Consiliare per la discussione del croprogramma”, precisa Lodi che poi tiene a sottolineare che “le rilevazioni di Arpal continuano a documentare lo sforaramento dei decibel nel totale disinteresse del Sindaco”.
E qualcosa Bucci potrebbe fare: “Il Sindaco è responsabile della salute dei cittadini e dunque, una volta certificato il superamento di questi limiti, deve agire presso Autostrade anche impugnando tutti i dati che Arpal sta fornendo al Comune”.
Un esposto contro Aspi, insomma. Cosa non semplice fare la voce grossa dopo l’accordo di ristoro firmato con i Benetton l’ottobre scorso. Ma aspettiamo di sentire le risposte di oggi.

st

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.