Nel 2021 promossi circa un migliaio di giudizi di responsabilità con richieste risarcitorie per circa 750 milioni di euro
Il Recovery fund è una grande opportunità per l’Italia ma bisogna riuscire a proteggerlo dalle frodi sempre in agguato. Per questo servono maggior prevenzione e potere di contrasto, aumentando le misure esistenti. Il nuovo monito sull’utilizzo dei fondi europei arriva dal presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, che all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte si è soffermato sulle sfide che attendono il Paese nei prossimi mesi, a partire dalla crescita.
“A garanzia dell’uso corretto del denaro di tutti i cittadini sia del nostro Paese che dell’Unione”, in particolare i fondi del Recovery, “vanno incrementate le iniziative per assicurare la prevenzione e il contrasto alle attività illecite a danno dei finanziamenti pubblici comunitari, e anche nazionali”, ha detto Carlino. Contro le frodi, ha spiegato, “operano già organismi nazionali ed europei con i quali la Corte dei conti tradizionalmente intrattiene una collaborazione rafforzata” proprio per il contrasto alle irregolarità e alle frodi “lesive degli interessi finanziari dell’Unione europea”. Ma “si tratta di un sistema che più che mai ha bisogno di poggiare su una “robusta impalcatura”, che metta in circolarità informazioni, dati e nozioni, in modo chiaro e trasparente, al fine di favorire interpretazioni concordi da parte di tutti i soggetti coinvolti”, ha aggiunto.
Per capire la dimensione del problema frodi, che non riguarda solo i fondi europei ma anche quelli nazionali, il procuratore generale Angelo Canale ha ricordato i dati del 2021: le procure regionali della Corte dei conti hanno promosso circa un migliaio di giudizi di responsabilità, con richieste risarcitorie per circa 750 milioni di euro. Grazie ai riti speciali introdotti con il Codice di giustizia contabile, sono stati recuperati oltre 17 milioni di euro. E altri 25 milioni di euro sono stati spontaneamente risarciti “a seguito dell’invito a dedurre, cioè prima dell’avvio del giudizio”, ha spiegato il procuratore. Le frodi non si sono fermate nemmeno di fronte alla pandemia: “Numerose istruttorie sono in corso e confermano condotte illecite negli acquisiti di materiale sanitario, nella mancata utilizzazione di immobili attrezzati per l’emergenza COVID, nell’acquisto di tamponi, mascherine, nel pagamento di fatture per prestazioni mai effettuate”, ha detto Canale. Il quale parla di “amarezza” verso uno dei primi provvedimenti varati per l’emergenza, il decreto legge n. 14 del 9 marzo 2020, che sottrasse al controllo della Corte dei conti tutti i contratti per l’acquisto di dispositivi di protezione.
“Si abbassò la guardia, quando la si doveva alzare, come i fatti ci dicono”, ha sottolineato il procuratore. La sfida dell’Italia non è solo il Recovery. Nei prossimi mesi il Paese dovra’ affrontare “sfide inedite” anche nella gestione dei conti pubblici, ha spiegato il presidente Carlino. Da un lato dovra’ “proseguire a ritmi sostenuti” sul sentiero che già le ha fatto recuperare “una parte considerevole” del Pil perso nel 2020, e dall’altro dovrà “delineare un percorso di ordinata e graduale riconduzione delle dinamiche delle entrate e delle spese pubbliche dentro un quadro compatibile con la sostenibilita’ dell’elevato debito accumulato”.
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