Per il leader serbo-bosniaco c’è stata una grossolana violazione di un aereo da ricognizione
Belgrado – Il leder serbo-bosniaco Milorad Dodik ha duramente protestato per il sorvolo oggi di un aereo militare italiano sui cieli di Banja Luka, denunciando una “grossolana violazione dei confini della Bosnia-Erzegovina”.
Banja Luka e’ il capoluogo della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina. L’altra è la Federazione croato-musulmana, che fa capo a Sarajevo, che è la capitale federale. Dodik – che e’ membro serbo della presidenza tripartita bosniaca – si chiede quale fosse l’obiettivo di tale sorvolo, segnalato oggi dal sito web Flightradar 24. L’aereo in questione era un velivolo da ricognizione IAM41188, dell’Aeronautica militare italiana. Il comando Eufor, ha osservato Dodik, aveva annunciato per questi giorni sorvoli sul territorio bosniaco di aerei militari francesi Rafal in addestramento, non però di altri velivoli militari. È quindi legittimo chiedersi cosa ci facesse quell’aereo sui cieli di Banja Luka, per chi e a quale scopo raccogliesse dati, mentre è in atto una guerra in Ucraina “con persistenti tensioni politiche in Bosnia-Erzegovina”.
Per Dodik, se sul territorio della Bosnia-Erzegovina possono volare indiscriminatamente aerei militari stranieri si mette in discussione la sovranità del Paese.
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