La nuova Europa punta sulla difesa comune e l’indipendenza energetica
Versailles – È un “momento decisivo” per l’Europa, un momento per “ripensare la politica energetica e di difesa”. È la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a riassumere il senso del vertice dei capi di Stato e di governo a Versailles. Un appuntamento pensato prima della guerra per parlare di un nuovo modello economico europeo e che ora aspira a diventare l’inizio del nuovo corso che l’Ue vuole intraprendere alla luce del conflitto.
“È un momento in cui vediamo che la guerra di Putin è anche una questione di resilienza delle democrazie”, ha detto la numero uno dell’esecutivo Ue.
Due i fronti su cui si lavora: insieme alla difesa comune anche l’indipendenza energetica. Temi su cui si discute da anni e che ora, con un evento come l’attacco di una potenza nucleare al cuore dell’Europa, non solo subiscono un’accelerazione ma vengono rilanciati con provvedimenti inediti. Come l’idea di un nuovo Next Generation Eu.
La corsa al riarmo
Nel mentre, procede la corsa al riarmo con i bilanci nazionali.
Dopo la svolta della Germania all’inizio del conflitto, quando il cancelliere Scholz ha annunciato per quest’anno un investimento da cento miliardi di euro nel settore della difesa, la Svezia ha annunciato di voler destinare il 2% del Pil alle spese militari.
La premier di Stoccolma assieme all’omologa finlandese Sanna Marin ha anche chiesto in una lettera al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, di evidenziare nel vertice la clausola di mutua assistenza prevista dall’articolo 42 del Trattato dell’Ue. Un invito a rispolverare il dovere di difesa collettiva nell’Unione, che è poi uno dei motivi per cui l’Ucraina vorrebbe far parte dell’Ue. La richiesta di adesione inviata da Kiev sarà oggetto delle discussioni dei leader europei a Versailles, anche se, al momento, non sembra decollare l’idea di un percorso accelerato. “Non c’è dubbio che Paesi Bassi e Ucraina siano fianco a fianco, ma non esiste un percorso veloce di adesione all’Ue, non esiste”, ha ribadito l’olandese Rutte.
Cosa dice l’Italia di Draghi?
“È necessario procedere spediti sul cammino della difesa comune, per acquisire una vera autonomia strategica che sia complementare all’Alleanza Atlantica”.
Ha detto il Presidente del Consiglio nelle comunicazioni al Senato sulla crisi ucraina. “L’Europa – ha sottolineato Draghi – ha dimostrato enorme determinazione nel sostenere il popolo ucraino. Nel farlo, ha assunto decisioni senza precedenti nella sua storia, come quella di acquistare e rifornire armi a un Paese in guerra. Come è accaduto altre volte nella storia europea, l’Unione ha accelerato nel suo percorso di integrazione di fronte a una crisi”.
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