Un progetto che va oltre la corsa per Palazzo Tursi e punta alle prossime politiche
Genova – C’era tutto il blocco della coalizione della Sinistra alternativa, ieri al Cap di via Albertazzi, per dare ufficialmente il via all’avventura di Antonella Marras, dopo la presentazione della candidata sindaca alla stampa il 18 febbraio scorso.
Una partenza salutata da tutti e tre i segretari dei partiti che la sostengono, Maurizio Acerbo per Rifondazione, Mauro Alboresi del PCI, e Franco Turigliatto di Sinistra Anticapitalista, finalmente uniti in questo cammino comune verso Palazzo Tursi. Mancavano all’appello soltanto il Pcl che corre da solo come sempre, PaP che ha scelto di non presentarsi alle amministrative e il PC di Marco Rizzo, ormai più vicino al populismo di Paragone che alla Sinistra.
“Abbiamo fatto un buon lavoro e io sono stato molto contento quando mi hanno telefonato per dirmi che avremmo fatto questa lista“, dice Turigliatto che poi sottolinea come le “politiche di un Comune ormai intersecano quelle nazionali e anzi le subiscono. Siamo stati divisi in passato, oggi ricostruiamo questo percorso unitario per dare forza e credibilità a un’alternativa. Noi lavoriamo già tutti molto nel sociale e insieme vogliamo ricostruire una convergenza di movimento perchè avere voce nelle istituzioni permette di dare più forza anche alle battaglie sociali”.
Gli fa eco Alboresi che tiene a precisare che “noi siamo qui per provare a voltare pagina. Questa è un’alleanza che potrebbe andare oltre le strategie genovesi”. Poi sul voto utile, tirato in ballo da chi ritiene che ogni falce e martello dovrebbe sostenere il Pd, risponde che “il voto utile è quello per questa lista. È un voto per il cambiamento, è un voto che dice basta all’affermazione degli interessi dei poteri forti all’insegna del profitto che tanto ha pesato negativamente sui destini di questa città. È un’esperienza, quella che mettiamo in campo, che parla a Genova ma parla anche all’insieme del Paese: dobbiamo mettere in campo una politica alternativa a un centrodestra e un centrosinistra sovrapponibili, che non a caso ritroviamo a sostegno del medesimo governo Draghi”.
A chiudere il cerchio del ragionamento ci pensa Acerbo: “Noi lavoriamo per ricostruire una sinistra in questo Paese dove ci sono forze politiche, a partire dal Pd, che da anni fanno scelte che danneggiano le lavoratrici, i lavoratori, i disoccupati, i pensionati. Che hanno massacrato lo stato sociale. Chiedono il voto per combattere la destra ma con la destra votano di tutto. Stiamo lavorando per arrivare alle prossime elezioni politiche con uno schieramento di sinistra, che coinvolga non solo le forze organizzate che hanno resistito come noi ma anche i movimenti sociali e chi si ritrova sui valori della pace, della solidarietà, e della difesa della Costituzione”.
E qui il pensiero va alla guerra in Ucraina e ai fatti del G8: “I sondaggi dicono che la maggioranza degli italiani sono contro l’invio delle armi in Ucraina, eppure in Parlamento votano tutti insieme per la NATO e per inasprire la guerra. Ecco, bisogna dare voce a quel popolo. Riorganizzarsi. Eravamo tanti vent’anni fa qui a Genova, noi non abbiamo cambiato idea”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.