Poi sulle sue liste spiega: la metà dei candidati saranno scelti con un caucus cittadino, il 19 marzo alle 14, in piazza Matteotti
Genova – “Sui depositi chimici noi abbiamo le mani libere”.
Parte così, con una frecciata al candidato del Centro Sinistra, Ariel Dello Strologo, la campagna elettorale del senatore genovese di Altenativa, Mattia Crucioli, sostenuto in questa avventura elettorale da “Uniti per la Costituzione”.
L’ex Cinquestelle, che ieri ha ricevuto l’endorsement del segretario generale del Partito Comunista, Marco Rizzo, non ha peli sulla lingua e continua: “Centro Destra e Centro Sinistra sono due facce della stessa medaglia, e qua sono decenni che rappresentano gli interessi che strozzano la città“.
E poi rincara la dose: da una parte c’è “il sindaco uscente, che ha autorizzato lo spostamento dei depositi di una società privata con 30 milioni di soldi pubblici” che serviranno “per trasferirli a San Pier d’arena, dove la comunità locale non li vuole”. Poi c’è “l’altro candidato sindaco, che addirittura era l’amministratore di una delle due società e che aveva chiesto di delocalizzarli lì”. Si scalda Crucioli sottolinenando che “noi siamo altro. Noi abbiamo le mani libere. Non prendiamo finanziamenti dai grossi gruppi di interesse e quindi possiamo permetterci di decidere soltanto nell’interesse dei cittadini”.
E sui depositi chimici Crucioli si dichiara da sempre favorevole all’opzione zero. Un obiettivo che non sarà semplice da raggiungere visto che la trattativa per ponte Somalia è ormai molto avanzata.
“Ci sono anche dei ricorsi, delle contestazioni di legittimità”, ricorda per poi concludere che “l’amministrazione pubblica può sempre rivalutare l’interesse pubblico e quindi agire di conseguenza. L’opzione zero è possibile. Certo è più difficile, ma non è ancora detta l’ultima parola. Ci vuole ovviamente una volontà politica differente. Per è ancora sul tavolo e naturalmente è presente nel nostro programma”.
Il 40% dei candidati scelti con un caucus cittadino
Il 40% dei candidati della lista per il Comune e di quelle per i nove municipi genovesi non saranno nominati dai partiti che lo sostengono – che sono Alternativa, Italexit, Riconquistare l’Italia, Ancora Italia e il PC di Marco Rizzo -, ma saranno scelti il 19 marzo alle 14, in piazza Matteotti, con il metodo del caucus.
“Sarà la piazza a decidere”, spiega Crucioli aggiungendo che “gli aspiranti candidati dovranno sottoscrivere i nostri principi programmatici per poi presentarsi alla piazza a spiegare perchè si presentano. Quindi si dislocheranno in punti diversi e le persone presenti in piazza andranno vicino a ciascuno secondo il voto che vorranno esprimere. Si conteranno poi i voti attraverso la vicinanza materiale e in questo modo sceglieremo la quota di coloro che non sono organici ai partiti ma che vogliono fare politica”.
Una prova di democrazia diretta, insomma, che somiglia molto agli esperimenti della piattaforma Rousseau ma che andrà in scena in una piazza fisica.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.