Le aziende di autotrasporto sospenderanno i loro servizi a livello nazionale “per causa di forza maggiore”
Roma – Secondo una prima stima stilata sulla base dell’esito delle assemblee che si stanno svolgendo in varie regioni, saranno circa 70.000 fra bilici e autotreni a non accendere i motori domani, in seguito alla decisione delle imprese di autotrasporto di non caricarsi di ulteriori oneri finanziari per l’impossibilità a far fronte da sole agli aumenti record nel costo del carburante.
È quanto afferma in una nota Trasporto Unito sottolineando che “solo grazie all’intervento in extremis di molte società della committenza, che hanno riconosciuto all’autotrasporto una parte degli extra costi in tariffa, il numero dei mezzi che non partiranno, non sarà di quattro volte maggiore”. “Ciò accade indipendentemente da qualsiasi sostegno e coordinamento – ha affermato Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – fornito dalla nostra Associazione a livello nazionale”.
“Trasportounito, quindi, per evitare ulteriori contenziosi con la Commissione scioperi, nel ribadire che non è mai stato proclamato un “fermo nazionale”, non può far altro oggi che confermare come ciascuna impresa sia libera di decidere se continuare o meno a sottostare ad obblighi contrattuali gravosi ovvero a subire ricatti operativi e finanziari”.
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