Gli imputati hanno scelto tutti il rito ordinario
Tempio Pausania – Prima udienza, domani a Tempio Pausania, del processo contro Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S, e i tre amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, tutti accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti una studentessa italo-norvegese.
Non ci saranno gli imputati, a quanto si apprende, ma solo gli avvocati per quella dovrebbe essere un’udienza filtro dedicata alle questioni preliminari. Oltre al calendario delle udienze successive, si deciderà sull’ammissione di elementi di prova e testimoni.
L’accusa sarà sostenuta dal procuratore Gregorio Capasso come da lui stesso annunciato lo scorso 26 novembre al termine dell’udienza davanti al Gup Caterina Interlandi che aveva rinviato a giudizio i quattro.
La violenza sessuale sarebbe avvenuta il 17 luglio del 2019 dopo una serata iniziata in discoteca e poi finita nella villa di Grillo, in Costa Smeralda. La ragazza allora aveva 19 anni ed era con un’amica. La giovane – secondo quanto emerso dai verbali della denuncia e dagli interrogatori – aveva raccontato di essere stata costretta a un rapporto con uno degli amici di Grillo per poi essere violentata fino al mattino dagli altri.
Tutti gli imputati avevano ammesso il sesso di gruppo, ma sostenendo che la ragazza era consenziente.
La notizia si era diffusa nel settembre 2019. La giovane, otto giorni dopo la notte della presunta violenza, rientrata dalla Sardegna la ragazza aveva denunciato tutto ai carabinieri di Milano. Erano scattate le indagini, chiuse il 20 novembre 2020. Nel frattempo, erano emersi video e dettagli sulla notte incriminata.
E, mentre la decisione del gup sull’udienza di rinvio a giudizio tardava ad arrivare, nell’aprile scorso, inatteso, era intervenuto nella vicenda Beppe Grillo con un lungo sfogo con un video su Facebook dopo la diffusione a mezzo stampa di alcuni stralci dell’indagine. Un intervento che aveva scatenato un vespaio di reazioni e polemiche, e soprattutto aveva portato nuovamente la vicenda alla ribalta.
Si era quindi arrivati al 3 maggio quando la procura di Tempio Pausania aveva riformulato un capo d’imputazione per un secondo episodio consumatosi sempre il 17 luglio del 2019: quello della fotografia fatta da tre degli indagati con i genitali appoggiati sul volto dell’amica della 19enne mentre dormiva su un divano. Da qui il deposito del secondo avviso di conclusione delle indagini, dopo quello del novembre 2020. Il 4 giugno era arrivata la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Tempio Pausania. Richiesta accolta dal Gup il 26 novembre scorso. Nel frattempo Ciro Grillo e i suoi tre amici avevano scelto il rito ordinario, rinunciando al quello abbreviato e al relativo sconto di pena.
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