I primi di marzo il livello del fiume ha toccato il record negativo degli ultimi 30 anni: portate a -45%
Bologna – Il Po si sta prosciugando. Le cause sono da attribuire a un inverno mite e secco e alla cosiddetta “stabilità climatica”, destinata ancora a perdurare, secondo i modelli previsionali, con all’orizzonte piogge inferiori alle medie e temperature piuttosto elevate anche nel prossimo periodo.
Una condizione che “lascia presagire che la disponibilità d’acqua attuale, non aumentando, difficilmente potrà colmare i fabbisogni della prima parte dell’estate, generando inoltre una probabile situazione di forte pressione per l’habitat fluviale e per l’idroelettrico, ai minimi di produzione degli ultimi 20 anni“.
Lo rileva l’Autorità Distrettuale del Fiume Po che poi sottolinea che “mentre non si prevedono all’orizzonte piogge sufficienti per coprire i fabbisogni, prende il via anche il necessario prelievo agricolo“.
Livelli ai minimi storici
La situazione idrologica peggiore di siccità estrema si segnala a Piacenza, dove gli indicatori si fermano a quota –0,49 metri per 293 mc/s, stesso contesto condiviso con Pontelagoscuro (Ferrara) a quota –5,88 metri per 639 mc/s (sotto la prima soglia limite fissata a 650 mc/s).
Minimi storici del periodo (con situazione di siccità severa) toccati anche a Boretto (Reggio Emilia) –3,25 metri per 452 mc/s; e a Borgoforte (Mantova) –2,57 metri per 567 mc/s.
Sotto quota anche i Grandi laghi
E se i Grandi Laghi si mantengono anch’essi quasi tutti sotto quota, tranne il Garda, sono poco ottimistiche anche le previsioni metereologiche che non offrono sufficienti garanzie di precipitazioni in grado di coprire il gap di fabbisogno che si è creato nel corso di questo inverno anomalo, oltremodo secco e siccitoso.
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