Spese pazze in Regione Liguria, la Cassazione assolve tutti

Salvini: “Anni di fango, basta tritacarne. Anche per questo cambieremo la Giustizia”

Genova – La Cassazione ha confermato l’assoluzione del deputato leghista Edoardo Rixi e degli altri 18 consiglieri regionali già assolti in Appello: Michele Boffa, ex presidente del Consiglio regionale (Pd), Antonino Miceli (Pd), Marco Melgrati (Fi), Luigi Morgillo (Fi), Matteo Rosso (Fi ora in FdI), Gino Garibaldi (Fi), Franco Rocca (Fi), Alessio Saso (Ncd), Francesco Bruzzone, senatore della Lega, allora presidente del Consiglio regionale, Marco Limoncini (Udc), Armando Ezio Capurro (Noi con Burlando), Aldo Siri (Lista Biasotti), Raffaella Della Bianca (Fi), Roberta Gasco (Udeur), Marilyn Fusco (Idv), Giacomo Conti (Federazione della Sinistra), Matteo Rossi e Alessandro Benzi, entrambi in Sel.

Le accuse

Secondo l’accusa, i consiglieri regionali negli anni 2010/2012 si sarebbero fatti rimborsare con soldi pubblici, spacciandole per spese istituzionali, cene, viaggi, gratta e vinci, ostriche, fiori.
In alcuni casi, sempre secondo l’accusa, venivano consegnate ricevute che erano state dimenticate da ignari avventori. In altri venivano modificati gli importi a mano. Per diverse centinaia di migliaia di euro.
Le pezze giustificative, molto spesso, si riferivano a periodi festivi come Natale, Capodanno, Pasqua e Pasquetta, 25 aprile e Primo Maggio. Giorni considerati “sospetti”  per dedicarsi all’attività istituzionale.
Tutti erano imputati di falso e peculato.

Il primo grado

Per tutti loro il primo grado aveva previsto pene da 3 anni e due mesi a 2 anni e un mese, pene che avevano provocato un mezzo terremoto politico con alcuni sindaci come Franco Rocca (Zoagli), Gino Garibaldi (Cogorno), Marco Melgrati (Alassio) e Marco Limoncini (Cicagna) che furono costretti a dimettersi per effetto della legge Severino. Anche Rixi si dimise nonostante per i parlamentari la legge preveda la decadenza dalla carica solo con sentenza definitiva.

L’appello: da spese pazze a spese lecite

Per i giudici dell’appello, invece, le spese non erano “palesemente riferibili ad attività di natura privata”, si leggeva nelle motivazioni rese note lo scorso anno.
Le somme di denaro contestate scontrino per scontrino, i singoli importi “non erano incongrui, irrazionali o abnormi in base alla comune esperienza”. E, fatto più importante, non c’erano intercettazioni a incastrare gli imputati.
Gli imputati, dunque, erano andati assolti “perchè il fatto non sussiste”.

Salvini: “Anni di fango, basta tritacarne”

“Dopo dieci anni di fango e attacchi violentissimi, Edoardo Rixi e Francesco Bruzzone sono stati assolti definitivamente dalle accuse per le cosiddette spese pazze in Regione Liguria. Sono felicissimo per loro! Meglio tardi che mai, ma un Paese civile non può tollerare un simile tritacarne. Anche per questo cambieremo la Giustizia”. Ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini.

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