Di solito le auto dell’organizzazione usano l’autostrada per anticipare la gara
Genova – 168 corridori, convocati alle 8:20 e partiti alle 9:50 per cominciare un percorso lungo 293 km. Sono i numeri della 113esima edizione della Milano-Sanremo, iniziata stamattina dal Velodromo Vigorelli.
Tutto nella normalità, con una bella giornata di sole a salutare il primo scatto dei ciclisti.
O forse no.
Da stamattina, per consentire i lavori di manutenzione della galleria “Madonna delle Grazie II”, chi prende la A10 Genova-Ventimiglia diretto verso la riviera di Ponente viene deviato obbligatoriamente sulla A26 Genova-Gravellona Toce, e poi fatto uscire e rientrare a Masone per poter prendere finalmente la direzione di Savona. Un giochino che ha causato non pochi chilometri di coda.
E così, insieme agli altri utenti, sono rimasti imbottigliati nel traffico sia i direttori sportivi che le auto dell’organizzazione della corsa, che di solito usano l’autostrada per anticipare la gara. Il caos assoluto. Con il Direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni, che è stato deviato dal navigatore sulla A7 e, poi, quando è arrivato a Pra’ è finito a Ovada. Come se non bastasse, a Pra’ la corsia Telepass in uscita era chiusa. La notizia, ribattuta anche da Radio Corsa, ce la fa sapere Paolo Colombo, giornalista de La7 al seguito della Milano-Sanremo, che ci riporta anche il disagio degli equipaggi stranieri in balia degli ingorghi.
Ma va bene così. L’importante è che vada in porto l’acquisto di Aspi da parte di Cdp.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.