Lo ha presentato a Ue e G7 e prevede di aumentare le soglie di produzione e liberare gli stock
Bruxelles – “L’emergenza cibo sarà reale, il prezzo delle sanzioni non lo paga solo la Russia ma anche i nostri alleati europei”.
È il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che sintetizza così, in conferenza stampa a Bruxelles, uno dei possibili effetti collaterali di questa guerra e uno dei temi sul tavolo ai vertici G7 e Ue nella capitale belga: l’allarme alimentare, con un rischio altissimo di carestia per alcuni paesi, in Nord Africa e Medio Oriente per esempio.
“Con gli amici europei stiamo cercando di vedere cosa fare per alleviare le preoccupazioni”, ha aggiunto Biden.
Allora una strada la traccia Emmanuel Macron che ha proposto ad alleati e partner un piano d’emergenza per la sicurezza alimentare mondiale. Un tema che lo stesso Macron, che detiene la presidenza di turno dell’Ue, aveva sollevato al vertice di Versailles due settimane fa e cui segue adesso una sorta di road map, ma a partire da un appello alla “responsabilità” diretto a Mosca affinché consenta che sia portata a termine la semina in Ucraina. Perchè nel caso contrario – ha detto- la guerra provocherà fra 12 e 18 mesi “una carestia ineluttabile”.
La penuria di cereali rischia di colpire prima di tutti l’Egitto e l’Africa del Nord in generale, quindi “in qualità di presidente del Consiglio dell’Ue e d’intesa con l’Unione africana”, Macron ha proposto anzitutto “un piano d’emergenza di liberazione degli stock nel caso di crisi per evitare qualsiasi situazione di penuria e moderare gli aumenti dei prezzi”.
L’obiettivo poi è di “ottenere un impegno multilaterale a non imporre restrizioni alle esportazioni di materie prime agricole”, per evitare blocchi come quelli che avevano colpito le esportazioni di vaccini durante la crisi del Covid. E infine ha auspicato “fin da quest’estate un’azione coordinata dei paesi produttori per aumentare le soglie di produzione” e “applicare un meccanismo di assegnazione dei volumi per garantire un accesso a tutti, in particolare ai più vulnerabili”.
Un vero e proprio meccanismo di ripartizione, che trae fra l’altro ispirazione dall’iniziativa sulla distribuzione dei vaccini anti Covid nei paesi più poveri”. Per concludere, Macron ha suggerito anche di aiutare la produzione nei paesi più coinvolti, “aumentando in modo significativo gli investimenti nella produzione alimentare permanente e le catene di produzione agricola”.
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