Nato, G7, e Consiglio europeo: oggi in Europa tre summit con Biden per fermare Putin
Bruxelles – “Se Putin usa le armi chimiche risponderemo. Specularmente. E la nostra risposta dipenderà dal tipo d’impiego”. Joe Biden parla nel mezzo di una giornata a suo modo storica. Tre vertici: Nato, G7, Consiglio europeo. Un obbiettivo: far capire allo zar che l’Occidente non scherza, andrà fino in fondo.
Lo riporta il corrispondente dell’ANSA, Mattia Bernardo Bagnoli.
Allarme armi chimiche
Ma l’apprensione per quanto accade sul terreno, in Ucraina, sale. Volodymyr Zelensky, proprio oggi, ha denunciato attacchi con bombe al fosforo. E il presidente USA ha cercato dunque di tirare una riga, soprattutto davanti ai suoi alleati europei.
La prudenza è d’obbligo, benissimo. Ma da Bruxelles si leva un messaggio chiaro: lo zar non può e non deve vincere. Non si sa se l’accento su un possibile attacco chimico venga da precise informazioni dell’intelligence. Biden ha chiuso con un secco “no comment”. Mentre il britannico Boris Johnson ha tenuto a precisare che il loro impiego scatenerebbe un’ondata di “orrore viscerale” fra i leader e avrebbe “conseguenze catastrofiche” per lo stesso Putin.
Il fatto però che proprio Mosca accusi l’Ucraina di ospitare “laboratori biologici” non butta bene, perchè – si sottolinea – la Russia ha già dato prova di far leva sulla disinformazione per creare pretesti. Ancora.
Nato e Usa, temendo possibili “incidenti”, hanno attivato i loro meccanismi di minimizzazione dei rischi nucleari
E il rischio delle armi chimiche, già inquietante, impallidisce davanti all’incubo nucleare. Eppure emerge anche quello. Comprensibile, visto che i propagandisti del Cremlino – compreso Vladimir Solovyov, con le sue ville sul lago di Como -, in tv parlano di una Varsavia incenerita dalle bombe atomiche.
Nato e Usa, temendo possibili “incidenti”, hanno attivato dunque i loro meccanismi di minimizzazione dei rischi nucleari e biologici, e si apprestano a fornire aiuti difensivi specifici all’Ucraina.
Zelensky vorrebbe una fornitura di armi offensive “illimitate”, inclusi “tank e jet”
L’appello accorato di Zelensky – comparso in videoconferenza a tutti i vertici – non è stato accolto dai leader. Il presidente ucraino aveva chiesto una fornitura di armi offensive “illimitate”, inclusi “tank e jet”, ma ha ottenuto dagli alleati più sistemi anti-carro, anti-missili e droni. “La Nato – ha spiegato il segretario generale Jens Stoltenberg, prorogato nelle sue funzioni per un anno – fa quello che può, ma è nostra responsabilità evitare che il conflitto si espanda, per questo non dislocheremo truppe in Ucraina”. L’entità degli aiuti militari – al di là di quelli finanziari e umanitari – è comunque definito “significativo”, benché non sia possibile conoscere i dettagli per “ovvie ragioni di sicurezza”. Il presidente polacco Andrzej Duda, che prima dell’inizio del summit straordinario Nato ha ribadito la sua proposta di una missione di “peacekeeping”, ha dovuto quindi fare i conti con la realtà.
I leader a Bruxelles hanno deciso si investire di più nella difesa
Detto questo, la guerra di Putin resta una doccia fredda. La nuova normalità – le bombe in Europa – ha rotto definitivamente le reticenze di chi non voleva aumentare la spesa per la difesa. I leader hanno allora deciso a Bruxelles di “investire” di più con l’obiettivo di finalizzare il percorso al summit di Madrid il prossimo giugno. “Putin non credeva nella nostra unità, ha ottenuto esattamente il contrario. Ho chiesto un summit straordinario perchè dobbiamo continuare così: non facciamogli pensare che l’Europa fra un mese si possa spaccare”, ha sottolineato Biden tradendo però una certa apprensione.
Gli Usa aumentano le sanzioni
Gli alleati intanto ci hanno messo il carico. L’America ha inasprito le sanzioni, colpendo oltre 300 deputati della Duma, aziende legate alla macchina bellica, il capo della Sberbank, e nuove misure sulle transazioni in oro della Banca Centrale russa – misura evocata anche dal G7.
L’Europa si detta pronta a nuovi interventi, se necessario. Usa e Ue hanno poi stabilito la creazione di una task-force che vigili sulla corretta applicazione di quanto stabilito sinora, lanciando un chiaro segnale alla Cina: non aiuti Mosca ad aggirarle, né la sostenga. E la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha già fatto sapere che l’Ue sostituirà il gnl russo con quello americano. Insomma, tutto sul tavolo pur di piegare lo zar. Cercando di evitare la terza guerra mondiale.
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