Guerra in Ucraina, l’instabilità politica si sposta in Kosovo

Crescono le tensioni nell’area balcanica a pochi giorni dalle elezioni in Serbia

Belgrado –  La posizione di Mosca sul Kosovo è stata ribadita dal ministro degli esteri russo Sergej Lavrov, che ha criticato l’Unione europea per la sua incapacità di far rispettare gli accordi raggiunti nel dialogo fra Belgrado e Pristina, che va avanti dal 2011 con la mediazione Ue.

La Russia, che è membro permanente del consiglio di sicurezza dell’Onu, appoggia la Serbia nel non riconoscere l’indipendenza proclamata da Pristina il 17 febbraio 2008. “La nostra posizione è nota e non è cambiata. Noi abbiamo ammonito sulla inammissibilità del sostegno al comportamento di Pristina e siamo impegnati a far sì che il problema si risolva sulla base della risoluzione 1244 , ha detto Lavrov in una intervista oggi ad alcuni organi di stampa serbi.

Le enclave serbe in Kosovo sono in agitazione

Il ministro russo ha fatto riferimento in particolare al rifiuto di Pristina di procedere alla creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo, punto qualificante degli accordi firmati dalle parti nel 2013. Un rifiuto che Priština motiva col fatto che la costituzione vieta la creazione di organismi e entità monoetniche in Kosovo. “Quando facciamo notare ai nostri colleghi occidentali che tale punto dell’accordo non viene attuato, loro tacciono”, ha affermato Lavrov. A suo avviso, la Ue ha mostrato la sua piena incapacità a essere garante degli accordi, ed è certo che Bruxelles non farà pressione su Priština affinchè rispetti gli accordi.

Il Kosovo è una colonia USA

A Priština, sulla collina, c’era “Filmcity”, la base americana che per i kosovari era una disneyland. La base degli Yankee era una tappa obbligatoria per chi cercasse cibo, acqua, e uno spicchio di benessere occidentale. E nel 2008 di dolllari ne giravano parecchi in Kosovo, più di quanti la popolazione ne avesse immaginati. E gli USA con i dollari si sono comprati i kosovari e una buona parte dell’odio destinato ai serbi barricati nelle enclave.
L’altra base importante, dalla quale gli americani controllano il Kosovo a est, è quella vicina a Ferizaj, costruita nel 1999. In predicato di essere chiusa già intorno al 2010, pochi anni dopo l’autoproclamata indipendenza, ad oggi rappresenta il presidio americano più a est in Kosovo.

La base di Bondsteel

“Neanche gli Usa faranno pressione, loro stanno magnificamente, hanno realizzato la loro base a Bondsteel e sono pronti a perdonare ogni cosa a Priština”. Per Lavrov sono tanti gli esempi, compresa l’Ucraina, nei quali gli accordi raggiunti per via diplomatica sono stati violati da parte della diplomazia occidentale. A suo dire il Kosovo appoggia Kiev nell’intento di sfruttare la situazione al fine di ottenere il riconoscimento della sua indipendenza.

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