China Daily, le parole di Biden aumentano la tensione
Un lungo pezzo, fitto di riprese dai media americani, è dedicato dal China Daily alla dichiarazione di Biden su Putin che “non può restare al potere”, parole con cui il presidente americano “indipendentemente dal fatto che fosse sua intenzione o meno, ha alzato la temperatura politica tra i due Paesi sul conflitto militare in Ucraina”.
Il giornale di Pechino si concentra soprattutto sulle perplessità e le critiche con cui l’affermazione di Biden è stata accolta negli Usa. Cita, ad esempio, il repubblicano Jim Risch, componente della commissione Esteri del Senato, che alla Cnn ha parlato di “orrenda gaffe”, o Richard Haas, presidente del Consiglio per le relazioni internazionali, che al Washington Post ha detto: “Dovrebbero esserci due priorità in questo momento: porre fine alla guerra a condizioni accettabili per l’Ucraina e scoraggiare qualsiasi escalation da parte di Putin. Questa dichiarazione non è coerente con nessuno dei due obiettivi”.
Il giornale richiama anche un sondaggio della Nbc secondo cui il gradimento di Biden è sceso al 40% e che il 71% degli intervistati ha “poca o nessuna fiducia nella sua capacita’ di gestire la crisi ucraina”.
Per chi l’avesse dimenticato, aggiungiamo noi che nel corso della guerra in ex Jugoslavia, il senatore Joe Biden è stato uno dei più accesi sostenitori dell’intervento militare USA nei Balcani.
People’s Daily, diabolici laboratori Usa in Ucraina
Il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, torna sui laboratori militari americani in Ucraina, tema da giorni oggetto della sua attenzione, mettendo in rilievo una dichiarazione della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, che ha definito “piano diabolico” queste attività di Washington in Ucraina, sui cui “ci sono troppe lacune che devono ancora essere colmate”. Secondo il ministero della Difesa russo, ricorda il giornale, “gli Stati Uniti hanno investito più di 200 milioni di dollariin biolaboratori ucraini”. In precedenza, Zakharova aveva detto che la Russia non esclude la possibilita’ di avviare un meccanismo di verifica ai sensi della Convenzione internazionale sulle armi biologiche e tossiche. Secondo il il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha affermato che i laboratori in Ucraina sono solo una piccola parte degli oltre 300 laboratori finanziati dagli Stati Uniti attualmente sparsi in tutto il mondo, e ha aggiunto che la Russia rivelerà nuovi documenti sulle loro attivita’. In un editoriale, il quotidiano si concentra sulle esercitazioni militari congiunte avviate da Usa e Filippine e avverte Washington e avverte gli Usa a non fare dell’Asia-Pacifico “la discarica dei rifiuti della guerra fredda”.
Frankfurter Allgemeine Zeitung, retromarcia di Berlino su quote profughi
Tre titoli collegati alla guerra in Ucraina sulla prima pagina della Frankfurter Allgemeine Zeitung, ma nessuno che riguardi gli sviluppi del conflitto. Il giornale dedica un servizio alle “centinaia di migliaia russi che, in dissenso con Putin, hanno lasciato il loro Paese, per dirigersi soprattutto verso Armenia, Georgia e Turchia, ma anche in Germania dove “ne arriveranno ancora”. In evidenza, poi, l’allarme dell’industria chimica tedesca per le conseguenze disastrose che avrebbe un embargo sul gas russo: Il ceo del colosso Basf, Martin Brudermueller, ha detto che “non c’è modo di sostituire completamente il gas russo a breve termine”, e ha avvertito che se la Germania vi rinunciasse l’azienda dovrebbe fermare l’impianto di Ludwigshafen, il più grande sito chimico del mondo. Infine, la marcia indietro del governo tedesco sulla richiesta di una distribuzione obbligatoria dei profughi ucraini nell’Ue. L’aveva proposta la ministra degli Esteri Baerbock al Consiglio europeo la scorsa settimana, ma ieri la ministra dell’Interno, Nancy Faeser, nella stessa sede, ha spiegato che “non si tratta di quote fisse, ma di un sistema di distribuzione basato sulla solidarieta'”, insomma di un impegno volontario da parte degli Stati membri ad accogliere rifugiati ucraini.
Le Figaro, “Putin è già in guerra contro la Nato”
Sulla prima pagina di Le Figaro, l’Ucraina compare soltanto in forma di intervista a Mikhail Khordorkovski, l’ex oligarca poi diventato oppositore di Putin e adesso in esilio. “Putin è già in guerra contro la Nato”, dice il titolo che riassume il colloquio in cui Khodorkovsy ribadisce il pensiero espresso in questo giorni sui molti media occidentali che l’hanno intervistato dopo l’invasione dell’Ucraina: Putin è un dittatore e può essere fermato solo con le armi, perchè l’unico modo per rovesciarlo è una disfatta militare.
Il quotidiano apre però su un altro tema, il caro carburanti: “La fiammata dei prezzi della benzina cambia la vita dei francesi” dice il titolo del servizio in cui si evidenzia che mentre “milioni di consumatori non possono far altro che adattarsi ai continui aumenti”, la questione “diventa cruciale, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali”.
Le Monde, a Odessa fanno paura le spie russe
Parigi e Berlino che “si smarcano da Joe Biden” dopo la dichiarazione, ribadita ieri, su Putin che non deve restare al potere, e un reportage che racconta “la grande paura delle spie russe a Odessa”, dove “civili e militari ucraini danno la caccia agli infiltrati”. Questi i due titoli di Le Monde sull’Ucraina in prima pagina. In apertura non c’è la guerra ma le elezioni presidenziali francesi e “la battaglia dei tre voti utili” che si combatte in vista del voto del 10 aprile. Perchè dall’ultimo sondaggio, l’ottavo, commissionato dal quotidiano risulta che sono soltanto tre i candidati in gara con concrete possibilita’: Emanuel Macron, Marine Le Pen e il leader della sinistra radicale Jean-Luc Melenchon. Ciascuno di loro, da prospettive diverse, può dunque rivendicare per sé un “voto utile”, quantomeno per andare al ballottaggio.
Times, Abramovich avvelenato durante i colloqui
“Abramovic avvelenato durante i colloqui” è il titolo che il Times dedica all’Ucraina, scivolata in taglio basso. La prima pagina presenta in fascia alta, nell’ordine, le dichiarazioni con cui il ministro delle Finanze, Rishi Sunak, ha gelato le speranze di nuovi aiuti alle famiglie britanniche per affrontare il caro bollette, e il ceffone assestato da Will Smith al comico Chris Rock sul palco degli Oscar. “Si pensa che Roman Abramovich sia stato avvelenato con un’arma chimica durante i negoziati di pace a Kiev questo mese”, scrive il giornale, e sottolinea che l’ex oligarca russo, ma anche altri due componenti del team negoziale ucraino “hanno subito una perdita temporanea della vista e una pelle dolorosa e desquamata dopo un incontro il 3 marzo”, e che “l’apparente attacco è stato attribuito ai falchi russi contrari a un accordo di pace con l’Ucraina”.
L’attendibilità della notizia, sottolinea il Times, è data da un’indiretta conferma da parte di Bellingcat, l’organizzazione di giornalisti investigativi che in passato ha smascherato i responsabili russi degli attacchi con l’agente nervino Novichock a Salisbury e dell’avvelenamento del dissidente Alexei Navalny. Bellingcat ha affermato di aver ricevuto una richiesta di consulenza in merito al caso Abramovich.
El País, tassa sui miliardari per finanziare le spese militari USA
In apertura El País dà conto delle decisioni del governo spagnolo di allargare a tutti le sovvenzioni pensate contro il caro carburante e dà la notizia che il presidente del governo, Pedro Sánchez, ha annunciato un pacchetto di aiuti per 6.000 milioni di euro. Il bonus da 20 centesimi al litro sarà effettivo a partire da venerdì. Poi sulla guerra in Europa riporta: “Biden aumenta le tasse ai ricchi per finanziare le spese militari” e spiega che la “tassa sui miliardari” prevede un’aliquota minima del 20% extra per le famiglie americane che dispongono di oltre 100 milioni di dollari.
Altri due trafiletti sulla guerra riguardano i profughi, si stima che l’Ue dovrà accogliere 10 milioni di rifugiati, e la carestia. Scrive il quotidiano spagnolo: “Il metodo russo per dominare le altre nazioni e provocare la carestia”.
Financial Times, Biden programma un aumento della spesa militare
Con una prima pagina quasi monografica, il Financial Times dedica tre titoli all’Ucraina. Il primo è sugli sviluppi militari della guerra: “Le forze ucraine riguadagnano terreno”. Il servizio riguarda la riconquista dei sobborghi di Kharkiv, seconda città del Paese, e di Irpin, alle porte della capitale Kiev, ed è corredato da una fotografia di soldati ucraini alla guida di un camion sottratto alle truppe russe e marcato dalla Z che è diventata il simbolo degli invasori. A centro pagina, l’aumento delle spese americane per la Difesa: “Biden programma una crescita della spesa militare nella bozza di bilancio da 5,8 trilioni di dollari”. Si tratterebbe, se il Congresso darà via libera, di un incremento del 10% dei fondi disponibili per il Pentagono, che salirebbero a un totale di 813 miliardi di dollari dagli attuali 782 miliardi. Specificamente destinati ad aiuti militari all’Ucraina sarebbero 682 milioni di dollari. Prevista, evidenzia Ft, un aumento delle tasse per i contribuenti americani più ricchi. Infine, in basso, il “sospetto avvelenamento” di Roman Abramovich durante i colloqui di pace tra Russia e Ucraina. L’ex oligarca fa parte della delegazione ucraina, e ha accusato una temporanea cecità, svanita dopo qualche ora, mentre un altro negoziatore ucraino “ha probabilmente perso la vista”.
Wall Street Journal, così gli hacker russi pianificano gli attacchi
L’Ucraina ha accentuato la sua spinta militare per guadagnare terreno sui russi in vista della ripresa oggi dei colloqui tra le due parti in Turchia: la mette così nel suo titolo di apertura il Wall Street Journal, che mette in evidenza anche un interessante retroscena sul ruolo degli hacker russi nella guerra: un ricercatore ucraino ha rivelato le operazioni di Trickbot, una delle più potenti imprese di criminalità informatica con il suo ransomware Conti. Nelle chat captate e rese note adesso, i pirati informatici di Trickbot parlano, tra l’altro, del progetto di un cyberattacco contro 400 ospedali negli Usa: “Più di 200.000 messaggi scambiati da 450 manager, personale e partner commerciali di Trickbot da giugno 2020 rivelano un sindacato criminale ben organizzato con possibili collegamenti con le agenzie di intelligence russe e mostrano una resilienza organizzativa che ha permesso al gruppo di riprendersi rapidamente dai contrattacchi delle coalizioni internazionali delle forze dell’ordine e che ha grandi ambizioni di diversificare e di sviluppare una criptovaluta”, scrive il Wsj.
In prima pagina anche il sospetto avvelenamento dell’oligarca russo Roman Abramovich, che sta partecipando ai colloqui con l’Ucraina, e che il 3 marzo scorso ha accusato temporanea perdita della vista e difficoltà a mangiare: “Esperti occidentali che hanno esaminato l’episodio hanno affermato che è difficile determinare se i sintomi fossero causati da un agente chimico o biologico o da una qualche sorta di attacco con radiazioni elettromagnetiche”, informa il quotidiano. Spazio infine alla bozza di bilancio federale presentata da Biden, e che prevede piu’ tasse per i ricchi e un aumento della spesa militare.
New York Times, niente scuse da Biden per la frase su Putin
Biden non si scusa per la sua dichiarazione su Putin, e spiega: “Stavo esprimendo l’indignazione morale che provo e non me ne scuso”. La presa di posizione con cui il presidente americano ha rivendicato il duro attacco verbale rivolto al capo del Cremlino è la notizia di apertura sul New York Times. Biden, sottolinea il quotidiano, “ha respinto le critiche venute da tutto il mondo negli ultimi due giorni sulle potenziali conseguenze diplomatiche delle sue parole”, puntualizzando comunque che “nessuno crede che stavo parlando di rovesciare Putin”. Le reazioni alle parole di Biden, nota il Nyt, “sottolineano il dilemma che lui e gli alleati della Nato devono affrontare su come condannare la guerra in Ucraina e fare pressione sulla Russia senza interrompere il rapporto con Mosca che potrebbe aiutare a porre fine all’invasione”. Perchè, aggiunge, “l’Occidente dovrà anche decidere se Mosca potrà rientrare nell’economia globale, se revocare le sanzioni e come riprendere le relazioni diplomatiche se la Russia ritira le sue forze” dall’Ucraina. Un’analisi è dedicata alla bozza di bilancio federale presentata ieri da Biden e che “pone molta meno enfasi su grandi politiche sociali, climatiche ed economiche che Biden aveva annunciato l’anno scorso, ma che da allora hanno incontrato la resistenza dei Democratici moderati”, cui il presidente sembra fare una concessione in vista delle elezioni di metà mandato.
Washington Post, gasdotti Ucraina ancora aperti a gas russo
L’arretramento delle truppe russe davanti alla controffensiva ucraina è la notizia principale secondo il Washington Post, che apre con questo titolo: “L’Ucraina si riprende con gli artigli territori nel Nord”. Il giornale rileva che secondo fonti dei servizi occidentali di intelligence occidentale “Mosca sembra cambiare tattica per concentrarsi piu’ intensamente sulla regione orientale del Donbas dove è iniziata l’invasione, dopo che i tentativi di rovesciare la capitale Kiev e altre città chiave si sono bloccati”. Un approfondimento è dedicato alla società energetica ucraina Naftogaz, “coinvolta in un complesso gioco geopolitico” perchè “anche se la Russia fa piovere missili sull’Ucraina, sta ancora inviando circa il 30 per cento del gas che vende in Europa attraverso il Paese invasore. E sebbene i leader ucraini abbiano chiesto al continente di fermare immediatamente le importazioni di gas russo, non stanno facendo nulla per interferire con il flusso di gas che scorre attraverso i gasdotti a una velocita’ di 40 miliardi di metri cubi all’anno verso clienti tra cui Germania, Austria, Italia, Slovacchia, Ungheria e Repubblica Ceca”. Infine, un reportage racconta l’operazione di salvataggio di civili condotta da una storica sinagoga di Kiev, che ha investito 2 milioni di dollari nel trasferimento degli ucraini intrappolati nelle zone calde del conflitto.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.