Scarpino, dalla tecnologia di Asja biometano per 2.400 famiglie genovesi

Un peccato che a costruire e gestire gli impianti siano sempre i privati

Genova – Il 2021 si conclude con un bilancio positivo dal punto di vista della sostenibilità ambientale del polo impiantistico di Monte Scarpino grazie alla produzione di biometano ottenuto con l’impianto costruito e gestito da Asja Ambiente Italia SpA per la captazione del biogas generato dalla fermentazione dei rifiuti.

Un risultato green che si conferma e si consolida grazie alla produzione di oltre 3.500.000 m³ di biometano distribuito dalla rete di trasporto Snam a 2.400 famiglie, con un risparmio di 2.870 tonnellata di petrolio.

“Grazie l’ammodernamento dall’impianto, costruito e gestito da Asja su nostra concessione, e realizzato nell’estate del 2021 – dichiara Pietro Pongiglione, presidente di AMIU Genova – Scarpino afferma e conferma la sua vocazione di polo impiantistico con una marcata sostenibilità”.

E l’impianto a regime, infatti, potrà raccogliere e distribuire fino a 5.500.000 m³ di biometano l’anno, quantità che può coprire il fabbisogno di quasi 3.700 famiglie, con un risparmio pari a 4.510 tonnellate di petrolio.

“Se a Genova vogliamo dare spazio alle migliori pratiche di sostenibilità ambientale che non passano solo attraverso il riciclo, al riuso e all’educazione ambientale, lo possiamo fare grazie al confronto con altre città europee – sottolinea Matteo Campora, assessore all’Ambiente e alla transizione ecologica –.  AMIU, sostenuta dall’amministrazione, ha studiato e a realizzato progetti in tal senso grazie a un percorso pluriennale”.

Peccato che a costruire gli impianti è sempre il privato: prima Asja, per il trattamento del biometano da discarica, e poi Iren, che sta realizzando il TMB e che lo gestirà per i prossimi 25 anni dall’entrata in funzione, prevista per il 2022.

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