Lo scorso 24 marzo la Corea del Nord ha eseguito il lancio di un missile balistico intercontinentale finito nelle acque territoriali nipponiche
Tokio – Il Giappone espande le sanzioni contro la Corea del Nord congelando i conti correnti di quattro organizzazioni russe e di nove cittadini del Paese eremita che sarebbero collegati allo sviluppo del programma missilistico nucleare del regime di Pyongyang.
Lo ha rivelato il capo di Gabinetto, Hirokazu Matsuno, spiegando che il provvedimento approvato nella mattinata dall’esecutivo entrerà in vigore immediatamente.
La decisione, ha ribadito il premier Fumio Kishida in una seduta parlamentare, è stata presa nell’ottica di continuare a monitorare la situazione per garantire pace e sicurezza al Giappone.
I test di Kim Jong Un
Lo scorso 24 marzo la Corea del Nord ha eseguito il lancio di un missile balistico intercontinentale (Icbm) il cui volo è terminato nelle acque territoriali nel Mar del Giappone, a circa 170 chilometri dalle coste della prefettura di Aomori, a nord dell’arcipelago.
Si è trattato del primo test di un Icbm dal novembre del 2017 e dell’undicesimo lancio di un missile da inizio anno da parte di Pyongyang.
Altro motivo di attrito tra i due paesi riguarda la questione dei cittadini giapponesi rapiti per motivi di spionaggio tra il 1970 e gli anni ’80. Tokyo considera la Corea del Nord responsabile del prelevamento di almeno 17 connazionali da parte dei servizi segreti nordcoreani e di altri casi legati a sparizioni mai risolte. Cinque furono rilasciati nel 2002, e gli altri 12 risultano ancora dispersi.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta