Vaccino, lo studio settimanale dell’ISS: booster anti-Covid efficace al 91% contro la malattia grave

Il 3,5% dei contagiati ha già avuto la malattia. Aumenta l’incidenza tra 10-19enni

Roma – Secondo il report settimanale esteso dall’Iss, l’Istituto superiore di sanità, la dose booster del vaccino anti-covid dà un livello di protezione pari al 91% nei confronti della malattia severa.
Per i vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, l’efficacia è del 73% nel prevenire la malattia grave, del 75% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 75% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni.

Aumenta l’incidenza, soprattutto tra 10-19enni

In aumento l’incidenza a 14 giorni di casi Covid in tutte le fasce d’età. Nella fascia 10-19 anni si registra il più alto tasso di incidenza a 14 giorni, pari a 2.318 per 100.000, mentre nella fascia di età 80+ si registra quello più basso, 1.026 casi per 100.000 abitanti.
L’età mediana dei soggetti segnalati negli ultimi 14 giorni è pari a 41 anni rispetto ai 39 anni della settimana precedente.

Il 3,5% dei contagiati ha già avuto il Covid

Dal 24 agosto 2021 al 30 marzo 2022 sono stati segnalati 299.837 casi di reinfezione, pari a 3,1% del totale dei casi notificati. Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati è pari a 3,5%, stabile rispetto alla settimana precedente. E’ quanto si legge nel report settimanale esteso dell’Istituto superiore di Sanità.

Decessi in calo

Nel corso dell’ultima settimana il numero di casi segnalati, di ospedalizzazioni e di ricoveri in terapia intensiva è rimasto stabile. In diminuzione, invece, il numero settimanale di decessi, si legge nel report. Durante il periodo di riferimento sono stati segnalati 965.613 nuovi casi, di cui 532 deceduti (tale valore non include le persone decedute nel periodo con una diagnosi antecedente al 14 marzo 2022). Anche in quest’ultima settimana, il numero di casi notificati dalle regioni Calabria e Sicilia risente del ritardo di notifica dovuto a difficoltà tecnico-organizzative e alla forte pressione sui servizi sanitari.

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